ALESSANDRA ZANARDI
Economia

I cento anni a colori di Maimeri: tempere, vernici e acquerelli per gli artisti di tutto il mondo

L’azienda di Mediglia è guidata da Gianni, omonimo del nonno che la creò nel 1923. Cinquanta i dipendenti e circa dieci milioni di euro all’anno il fatturato

Un momento della lavorazione

Un momento della lavorazione

Mediglia (Milano) – Da cento anni i suoi colori danno sostanza alla creatività degli artisti, contribuendo alla realizzazione di quadri e opere di restauro. È la Maimeri, fabbrica che dal 1923 produce tempere, acquerelli e vernici per le belle arti. A fondarla, insieme al fratello Carlo, è stato Gianni Maimeri, imprenditore e pittore scomparso nel 1951. "Mio nonno ha dedicato la sua vita allo studio e alla ricerca, in svariati campi. Il suo obiettivo era creare colori puri e brillanti, senza sostanze estranee. Come quelli utilizzati nel Rinascimento. Oggi in azienda si lavora ancora con quella filosofia", racconta l’attuale presidente della ditta Gianni Maimeri, nipote e omonimo del nonno artista. Dopo la scomparsa dello storico fondatore, il timone della fabbrica è passato al figlio Leone, quindi a Gianni “junior” che ne ha raccolto l’eredità dopo aver respirato, sin da bambino, l’atmosfera di quell’attività industriale, dove si punta alla ricerca del colore perfetto. Dopo un periodo alla Barona di Milano, nel 1968 la fabbrica si è trasferita nell’attuale sede di Bettolino, a Mediglia. Cinquanta i dipendenti e circa dieci milioni di euro all’anno il fatturato.

Il reparto produttivo sforna ogni anno milioni di tubetti destinati agli artisti, da quelli che dipingono a livello amatoriale ai big del settore. Tra gli utilizzatori dei prodotti a marchio Maimeri, giusto per fare un nome, c’era anche Giorgio De Chirico. "Per dare vita ai colori mescoliamo pigmenti e leganti, senza l’aggiunta di additivi. In pratica, si usa solo l’indispensabile", rimarca il numero uno dell’azienda. Dopo alcune verifiche di laboratorio, i prodotti sono pronti per essere intubati e finire sui circuiti della distribuzione, dai negozi specializzati all’e-commerce.

"La fabbrica sta diventando una sorta di museo d’arte contemporanea, con le opere di svariati artisti appese alle pareti – aggiunge il presidente –: così diamo al nostro personale l’idea di quanto viene realizzato con ciò che esce da qui". "Già ai tempi di mio padre l’azienda si era dotata di un impianto di depurazione delle acque, di un magazzino semi-automatico e delle prime schede meccanografiche. In questo abbiamo precorso i tempi". Per celebrare i cento anni è stato realizzato un francobollo ad hoc, mentre la fondazione Maimeri, che promuove eventi socio-culturali in tutto il mondo, contribuisce a rinsaldare il legame fra arte e industria.