ANDREA GIANNI
Economia

Domeniche, più turni e meno soldi: “Così creano lavoratori di serie B”

Lo sciopero per il contratto integrativo nei supermercati Lidl: neoassunti svantaggiati, condizioni inique. Dalla grande distribuzione ai fast food Mc Donald’s, strategie di espansione e proteste sindacali

Lo sciopero coinvolge i punti vendita della catena tedesca in Lombardia. Un clima teso che riguarda anche altri colossi della Gdo e della ristorazione

Lo sciopero coinvolge i punti vendita della catena tedesca in Lombardia. Un clima teso che riguarda anche altri colossi della Gdo e della ristorazione

Milano – Flessibilità estrema, supermercati sempre aperti la domenica ma meno soldi in busta paga per i neoassunti. Creando, quindi, “lavoratori di serie A e di serie B”, con una differenza di condizioni. Anche per questo, oggi, scioperano i lavoratori della catena tedesca Lidl, colosso che registra “in media 250 milioni di euro di utili” e sta portando avanti da anni una strategia di espansione a Milano e in Lombardia.

Un risiko che vede anche il braccio di ferro con i sindacati per un “contratto integrativo aziendale realmente dignitoso”, in grado di mitigare gli effetti del carovita. “La flessibilità non può essere unilaterale, a completa disposizione dell’impresa”, spiegano le segreterie lombarde di Filcams-Cgil, Fisascat-Cisl e Uiltucs. “Rivendichiamo una pianificazione equa e condivisa – proseguono – che rispetti i turni del personale part time, la drastica riduzione dell’utilizzo delle clausole elastiche e flessibili, e l’introduzione di un limite chiaro ai cambi turno”. Puntano il dito, inoltre, contro la “riduzione della maggiorazione per il lavoro domenicale per i nuovi assunti”, chiedendo “parità di trattamento per tutti”.

Secondo i sindacati, quindi, “un’azienda che registra in media 250 milioni di euro di utili non può pensare di “premiare” i dipendenti con appena 150 euro in buoni spesa”. Nella giornata di sciopero verranno organizzati una serie di presidi, in un quadro di rapporti tesi che riguarda anche altri colossi della grande distribuzione o della ristorazione.

Sabato scorso hanno scioperato per otto ore i lavoratori dei fast food Mc Donald’s, con presidio in piazza Duomo, nella folla di turisti. Una protesta che nasce “dal persistente rifiuto della multinazionale e di alcuni licenziatari a sedersi al tavolo con i sindacati per definire un contratto integrativo aziendale di gruppo, richiesto da tempo a livello nazionale e territoriale”. Contratto, anche in questo caso in un settore con un alto tasso di lavoro domenicale, che dovrebbe migliorare “contratti, tutele e condizioni di lavoro” per oltre 4.000 dipendenti diretti in Italia e 31mila dei locali in franchising.