
Claudio Feltrin, FederlegnoArredo
Milano, 21 maggio 2025 – Claudio Feltrin, presidente di FederlegnoArredo, avete scelto Venezia e l’isola di San Servolo per celebrare gli 80 anni della federazione, da domani a sabato, perché?
“È l’anno della Biennale di Architettura, a cui per ovvie ragioni siamo legati, e Venezia è una città simbolo del commercio, di apertura. L’isola di San Servolo, che guarda piazza San Marco, ha una storia di recupero e sostenibilità perfetta per questa celebrazione”.
Che cosa accadrà in questi giorni?
“L’isola si trasformerà in un laboratorio aperto. Sarà l’occasione per imprese associate, progettisti, ricercatori, giovani e cittadini per incontrarsi - non siamo una filiera virtuale ma che fa, produce - per parlare di sostenibilità, cultura del progetto e delle nuove sfide globali che attendono il settore. Insomma, degli altri 100 anni che ci attendono...”.
Una bella responsabilità, progettare beni durevoli, costruire i “mobili” del futuro, in un momento così complicato, fra dazi, guerre e transizione climatica. Forse nel 1945, quando un gruppo di 21 imprenditori illuminati decise in uno studio notarile romano di dar vita a Federlegno, c’erano meno variabili...
“Allora come oggi la sfida resta grande. Nel 1945, a guerra finita, c’era tutto da ricostruire, gli italiani non avevano nulla. Ma ce l’hanno fatta, il segreto è stare uniti, solo così possiamo superare le difficoltà date dal momento storico che viviamo”.
Si riferisce ai dazi...
“Viviamo una fase di sospensione, se fossero definitivi avremmo preso contromisure, ma così? Abbiamo gli ordini bloccati”.
Domani la giornata sarà dedicata alla sostenibilità con l’avvio dei Green Design Days, il progetto di FederlegnoArredo per raccontare l’impegno, gli sforzi della filiera legno-arredo nelle sue dimensioni, ambientale, energetica, sociale ed economica.
“Un affondo importante per capire come coniugare il concetto di sostenibilità ambientale con i processi produttivi in qualsiasi territorio. In modo da non arrecare danno all’ambiente. Siamo tutti maturati in questo settore, ormai c’è la consapevolezza che non basta solo produrre ma è importante come si produce. Ci saranno aziende che mostreranno come mettono in pratica questo concetto di sostenibilità nelle loro fabbriche.
Ecodesign vuol dire progettare sin dall’inizio prodotti meno impattanti per l’ambiente. Non siamo messi male. Ci sono aziende un pochino più avanti altre meno, ma abbiamo fatto passi da gigante. Non è un più un tema da radical chic. Abbiamo anche, grazie a Symbola, una fotografia precisa del nostro comparto. Comunque tutti i nostri soci hanno compreso la necessità di fare questo salto. Ne è nato un decalogo nel quale si illustrano i principi, i passaggi principali per affrontare questa tematica; come federazione abbiamo fornito le basi per la costruzione di questo nuovo pensiero”.
Le giovani generazioni sono molto sensibili al tema, sono i futuri consumatori, che cercano prodotti non più usa e getta...
“Noi stiamo spingendo molto anche come formazione interna, perché quando i giovani entrano nelle aziende devono aiutarle a modernizzarle. La progettazione ben fatta prevede anche la riparazione dell’oggetto. Un concetto che cerchiamo di mettere sempre più a sistema. Abbiamo costituito il Consorzio nazionale sistema arredo che si occupa del fine vita dei prodotti di arredo”.
Progetti speciali promossi dalla Federazione per l’occasione?
“L’emissione di un francobollo dedicato a FederlegnoArredo, avrà luogo il 17 settembre a Roma e sarà anche occasione per una mostra a Palazzo Piacentini, nella sede del Ministero delle Imprese e del Made in Italy”.