Milano capitale degli stipendi, busta paga doppia rispetto a Palermo: la classifica

L’elaborazione della Cgia su dati Inps sulle retribuzioni medie annue: cresce il divario tra nord e sud

Busta paga più pesante al nord rispetto al sud (Archivio)

Busta paga più pesante al nord rispetto al sud (Archivio)

Milano – Con 31.202 euro lordi all’anno Milano si conferma regina degli stipendi in Italia. Lo rileva uno studio della Cgia su dati Inps del 2021. In base all’analisi emerge una netta forbice tra i salari del nord e del sud: la retribuzione media milanese, per esempio, risulta essere quasi il doppio rispetto a quella di Palermo, 16.349 euro.  

Stipendio medio italiano

Se il confronto è fatto con l’ultima città della classifica degli stipendi, Vibo Valentia (11.823 euro), il divario è addirittura del 164%. Netto anche il divario tra il capoluogo lombardo e la retribuzione media nazionale: 21.868 euro.

La classifica

I dati del 2021 dicono che dietro ai 31.202 euro di Milano si posiziona, con un certo distacco,  Parma con 25.912 euro. Seguono Bologna con 25.797 euro, Modena 25.722 euro e Reggio Emilia 25.566 euro. I lavoratori dipendenti più poveri, invece, si trovavano a Nuoro con 13.338 euro, a Cosenza con 13.141 euro,  Trapani con 13.137 euro. Ultima Vibo Valentia con 11.823 euro.

Vecchia questione

Gli aspetti emersi dall'elaborazione della Cgia ripropongono la vecchia questione degli squilibri retributivi presenti tra le diverse aree del Paese, tra Nord e Sud ma anche tra aree urbane e quelle rurali. Questione che le parti sociali hanno tentato di risolvere, dopo l'abolizione delle cosiddette gabbie salariali avvenuta nei primi anni 70 del secolo scorso, attraverso l'impiego del contratto collettivo nazionale del lavoro (Ccnl).

Grandi aziende al nord 

L'applicazione, però, ha prodotto solo in parte gli effetti sperati. Le disuguaglianze salariali tra le ripartizioni geografiche sono rimaste perché nel settore privato le multinazionali, le utilities, le imprese medio-grandi, le società finanziarie/assicurative/bancarie che  – tendenzialmente riconoscono ai propri dipendenti stipendi molto più elevati della media – sono prevalentemente nelle aree metropolitane del Nord, con Milano che gioca la parte del leone in questo senso.

Dirigenti e manager

Le tipologie di aziende appena richiamate, infatti, dispongono di una quota di personale con qualifiche professionali sul totale molto elevata (manager, dirigenti, quadri, tecnici, etc.), con livelli di istruzione alti a cui corrisponde uno busta paga più pesante.

Lavoro nero

Infine, non va nemmeno scordato che il lavoro irregolare è diffuso soprattutto nel Mezzogiorno e da sempre questa anomalia provoca un abbassamento dei salari contrattualizzati dei settori (agricoltura, servizi alla persona, commercio, etc.) nelle aree interessate da questo fenomeno.