
A2A (Ansa)
Milano, 26 febbraio 2016 - L'accordo c'è, le riunioni sono già state fissate: se non ci saranno colpi di scena dell’ultim’ora, lunedì prossimo la multiutility A2a e i cinque soci della municipalizzata Linea group holding (Lgh), che fornisce luce, gas e raccolta rifiuti nelle province di Brescia, Pavia, Cremona e Lodi, sigleranno il contratto con cui la prima acquisirà il 51% delle quote di Lgh. La firma trainerà in porto con due mesi di ritardo un accordo a cui le aziende lavorano dall’estate dello scorso anno. L’operazione, tuttavia, è finita nel mirino del Movimento 5 Stelle, che mercoledì ha depositato all’Autorità nazionale anticorruzione (Anac), guidata da Raffaele Cantone, un esposto preventivo. «Abbiamo depositato un preavviso all’Anac e al momento della firma ne spediremo un altro alla Corte dei conti per eventuale danno erariale», spiega il deputato Ferdinando Alberti, primo firmatario della denuncia.
I pentastellati tirano fuori dal cassetto le contestazioni che erano già state mosse dal precedente consiglio d’amministrazione di Cogeme (uno dei principali soci di Lgh, insieme a Aem, Asm, Astem e Scs-Scrp, con il 31% delle quote), ossia «l’assenza di un bando di gara – approfondisce Alberti –. Manca una gara ad evidenza pubblica per la cessione delle quote di una società pubblica, Lgh, a una privata, ossia A2a». Osservazioni che dai comitati grillini territoriali sono risalite ai vertici lombardi e da là ai gruppi parlamentari, fino ad approdare alla scrivania di Cantone.
L’integrazione tra le due società è ormai imminente. Lunedì il presidente di A2a, Giovanni Valotti, si è detto fiducioso di poter chiudere il contratto entro fine mese, ma il successo dell’operazione è legato alla ristrutturazione del debito di Aem. La municipalizzata di Cremona, altro socio di peso di Linea group con il 31%, ha accumulato proprio verso quest’ultima 29 milioni di euro di debito. A2a ha proposto di inserire nell’accordo una clausola «sospensiva», che lega la chiusura dell’acquisizione al via libera alla ristrutturazione del debito di Aem, come previsto dall’articolo 67 della legge fallimentare. I tempi sarebbero stretti: circa due-tre mesi, tanti quanti quelli che separano dalla chiusura dell’operazione. Sotto osservazione, inoltre, è finito anche l’inceneritore di Cremona. Al tavolo regionale sullo smantellamento dell’impianto sono state previste tre ipotesi di chiusura: a fine 2017, a fine 2024 e in due tranche (2017 e 2024). Secondo il sindaco di Cremona, Gianluca Galimberti, lo scenario numero due è il più accreditato, anche in linea ai piani industriali di Lgh. A2a, tuttavia, ha valutato l’inceneritore come un valore «perpetuo». La partita è aperta.