A2a-Lgh, maratona verso le nozze: a fine mese il contratto con i soci

Offerti 125,5 milioni, di cui 15 «variabili» legati ai risultati del gruppo

Potenziate le squadre di tecnici specializzati nella riparazione dei guasti alla rete elettrica

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Milano, 15 gennaio 2016 - Il prossimo appuntamento è fissato in agenda per il 31 gennaio. A fine mese A2a, la multiutility controllata dai Comuni di Milano e Brescia, incontrerà le cinque società patrimoniali che possiedono il capitale di Linea group holding (Lgh), la municipalizzata che opera nelle province di Pavia, Lodi, Cremona e Brescia, per firmare il contratto con cui acquisirà il 51% delle quote di Lgh. Soldi o azioni in concambio, queste sono le opzioni che A2a metterà sul tavolo per ciascuna azienda, le in-house Cogeme del Bresciano (che ha il 31% delle azioni), Aem di Cremona (31%), Asm di Pavia (16%), Astem di Lodi (13%) e il gruppo Scs-Scrp di Crema (9%). «Ogni socio Lgh avrà la possibilità di decidere se avere soldi liquidi oppure in concambio azioni A2a», è stato il commento del presidente di A2a, Giovanni Valotti, all’indomani del via libera alle nozze, arrivato alla scadenza di martedì scorso.

Dopo la firma del contratto la tabella di marcia prevede contatti con l’Antitrust e un lavoro in tandem per il piano industriale. «Ci vorranno tre mesi perché ci siano le nomine e la società sia operativa», è la stima di Valotti. In primavera, quindi, potrebbe vedere la luce quel modello di «multiutility dei territori» che A2a sarebbe pronta ad estendere anche in altri territori, ad esempio a Monza e Como attraverso Acsm-Agam, di cui la multiutility è già partner industriale.

Per Lgh, d’altronde, il passaggio era quasi obbligato. «L’individuazione di un soggetto con il quale siglare un’intesa di carattere industriale di medio-lugo periodo» si era «resa necessaria anche da un significativo scostamento negativo – pari a circa il 27% – rispetto agli utili previsti nel bilancio previsionale 2015», si legge nel parere legale che un mese fa l’avvocato Federico Freni dello studio legale Mea, professore all’università Luiss di Roma, spedisce a Cogeme, i cui Comuni soci si erano spaccati sul matrimonio con A2a. Per l’esperto l’operazione è «considerata quanto mai opportuna dai soci di Lgh anche in ragione dell’andamento economico della società, che ha recentemente registrato una significativa diminuzione degli utili, non solo rispetto alle previsioni stimate per l’anno in corso (il 2015, ndr) ma anche – e soprattutto – rispetto ai precedenti esercizi (con uno scostamento passivo ipotizzato pari a circa 165 milioni di euro rispetto al 2014 e di circa 250 milioni rispetto al 2013)». Alcuni soci di Cogeme si erano anche messi di traverso sulla trattativa privata con cui A2a e Lgh stavano procedendo, ma per l’avvocato Freni è regolare «quando l’operatore economico risulti, di fatto, infungibile». Ossia se l’esito della gara è scontato.

Nel complesso, A2a ha messo nero su bianco un’offerta da 125,5 milioni di euro, di cui 109,7 milioni di quota base e 15,8 milioni di variabili. Circa 6,9 milioni di euro corrisposti da A2a al closing finanziario sono legati all’avvio di un impianto di smaltimento percolato a Grottaglie, in Puglia, a cui partecipa Lgh, alla redditività del trattamento rifiuti e all’economicità dei contratti di approvvigionamento del gas. Gli altri 8,9 milioni di euro saranno versati entro il 31 dicembre 2018 al raggiungimento di due traguardi da parte di Lgh: l’ampliamento della discarica di Augusta, in Sicilia, e dell’impianto di trattamento di Coccaglio, nel Bresciano.

luca.zorloni@ilgiorno.net

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