L'INIZIATIVA / Parole e pensieri ai tempi del coronavirus: "Equilibrio"

Hanno scritto per noi, tra gli altri, Andrea Bocelli, Giorgio Armani, Giovanni Malagò, Ettore Messina, Elio Franzini e Gianni Canova

Il drammaturgo, regista e attore Massimiliano Finazzer Flory

Il drammaturgo, regista e attore Massimiliano Finazzer Flory

Milano, 14 aprile 2020 - Una parola al giorno per trenta giorni, un mese di riflessioni e pensieri che andranno a costruire una "letteratura del ricordo". È l’invito che Massimiliano Finazzer Flory, regista e attore teatrale, lancia ai lettori in collaborazione con Il Giorno. Il drammaturgo propone una parola di stretta attualità legata al Covid-19, invitando i lettori a scrivere un breve pensiero (600-700 battute) in merito. Le riflessioni, da inviare all’indirizzo mail redazione.internet@ilgiorno.net, saranno pubblicate online e contribuiranno a costruire una memoria collettiva di com’erano la Lombardia e l’Italia ai tempi del coronavirus, accanto ai contributi che di giorno in giorno manderanno alcuni personaggi della cultura e dello spettacolo.

La parola odierna è EQUILIBRIO. Fino ad ora hanno scritto per noi:Giorgio Armani, Andrea Bocelli, Salvatore Veca, Ornella Vanoni, Dan Peterson, Antonella Boralevi, Quirino Principe, Gabriele Lavia, Laura Valente, Maria Rita Parsi, Gianni Canova, Gianni Quillico, Silvia Pascale, Stefano Bruno Galli, Edoardo Zanon, Fabio Scotto, Gilda Bojardi, Ico Migliore, Marconcini Alberto, Roberta Pelachin, Rosario Pavia, Ettore Messina, Giovanni Gastel, Edoardo Boncinelli, Giulia Carli, Pino Farinotti, Stefano Boldorini, Alberto Mattioli, Alberto Uva, Alessandra Miorin, Roberto Cacciapaglia, Sabrina Sigon, Angelo Argento, Anna Maria Cisint, Ilaria Guidantoni, Ivano Giulio Parasacco, Lavinia Colonna Preti, Letizia Moratti, Massimo G. Cerutti, Paolo Del Brocco, Pierluigi Biondi, Jacopo Rampini, Roberto Zecchino, Carlo Robiglio, Salvatore Carrubba, Corrado Sforza Fogliani, Giulio Giorello, Lorenzo Maggi, Alessandro Daniele, Alberto Mingardi, Monica Stefinlongo, Cesare Balbo, Elena D'Incerti, Giuseppe Mojana, Giulia Malaspina, Marco Nereo Rotelli, Michela Lucenti, Silvano Petrosino, Alessandra Marzari, Ariane, Deborah Cocco, Filippo Del Corno, Michele, Alessandro Pancotti, Maria Giulia Comolli, Franco Masanti, Alessandro Gabrielli, Girolamo Sirchia, Santo Rullo, Alessandro Daniele, Dori Ghezzi, Katia da Ros, Antonio Francesco Pollice, Maria Pia Ciaccio, Red Canzian, Cristina Veronese, Barbara Dei Rossi, Paolo Coppo, Carolina Labadini Mosti, Spartaco Rizzo, Roberta Usardi, Claudio Formisano, Roberto Rinaldi, Alberto Marconcini, Ilaria Massi, Giuseppe, studente di filosofia all'università Vita-Salute San Raffaele, Cristina Settanni, Cristina Salvador, Carmen, Alex Salmini, Eugenio Astorino Tutoli, Sofia Aloi, Lory, Cristina Barletta, Rosanna Calò, Graziano Camanzi, Raffaella, Miriam Merlo, Clara Canna, Riccardo, Fabrizio Gramigni, Luciano Vacca, Giorgio Piccaia, Elio Franzini

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Stare in equilibrio è il risultato di un bilanciamento energetico che avviene in ogni istante in virtù della propria condizione fisica. Come un pianeta che orbita attorno al proprio sole che  in ogni istante è in perfetto equilibrio. Avere equilibrio è il risultato di un bilanciamento energetico interiore, più sottile. Come quando rimaniamo fermi e centrati di fronte alle gioie e dolori della vita.  Mostrare equilibrio è la proiezione verso l’esterno della propria condizione energetica. Energia ed equilibrio sono in perenne dialogo

Roberto Aceti, Amministratore Delegato OHB Italia

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Equilibrio, un giusto bilanciamento, che sa di equità e di serenità, forse un miraggio. Perché l’equilibrio ci sta a fianco nella vita, che è sempre lotta tra contrari, movimento dinamico e assomiglia a quell’ondeggiare del funambolo sul filo. E’ un aggiustamento costante, è un punto di arrivo solo la conquista della consapevolezza della precarietà connaturata all’uomo, insieme al sogno della felicità e dell’armonia, insieme alla voglia di uscire da casa per avventurarsi, mettendosi continuamente in discussione. L’equilibrio mi è ancora lontano, cerco solo l’armonia che come in una partitura viene sovvertita ad ogni nota per ricomporsi… e volo oltre come in una fiaba che dica “vissero insieme felici e contenti per sempre”. So però che quel per sempre è fatto di attimi incerti e di fatica, senza sconti. Devo imparare a galleggiare sapendo che non è una posizione passiva, ma chiede lo sforzo del lasciarsi andare.

Ilaria Guidantoni, giornalista e scrittrice del Mediterraneo

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Equilibrio instabile posizione situazione surreale uso compassionevole testa orecchie dove siamo diretti il mio tuo equilibrio con rapporto diseguale non si regge vacilla chiudi gli occhi per ritrovati sei in un sogno no realtà sbagliata qual è la causa? L’equilibrio perfetto della natura sono io uomo la pedina malata? Equilibrio a rischio partenza o virus senza volto che viaggi sospeso e penetri con le mani nel corpo singolo in accoglienza e sempre in movimento aleggi nelle città deserte ti incontro a tutte le ore rubi la vita e fai scuola in questa storia surreale e invisibile nella paura tutto regoli e disponi di me di noi identificati svelati scopriti verso l’umanità e ti vinceremo con la ricerca.

Giorgio Piccaia, artista

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Dormi, Orlando, non è Angelica che ha scritto le sue iniziali, istoriandole d’amore nella corteccia degli alberi che ti circondano. Vai di qua, vai di là: non barcollare sull’orlo del tuo precipizio, spinto dalla forza d’inerzia della tua folle gelosia. Non preoccuparti per l’elmo perso, per il cavallo fuggito, per la spada smarrita nella selva intricata: il tuo poeta ti farà ritrovare tutto. Se non immediatamente, tra qualche canto inanellato in quel suo mirabolante rincorrersi di storie. Dormi Orlando: sull’ottovolante della vita tra poco non perderai solo un amore, ma il tuo stesso equilibrio. Che poi, chissà non siano la stessa cosa….. Non preoccuparti, Orlando: è tutto sulla Luna lontana dalla superficie d’acciaio. Il tuo senno, in modo rocambolesco, te lo riporteranno; e pazienza per Angelica. Dormi, mondo. Sei entrato nella selva dei tuoi errori; barcolli anche tu, mentre la consapevolezza dei tuoi sbagli ti si fa ogni giorno più chiara. Di qua, di là, di su, di giù: Wuhan, Manhattan, Milano, Madrid….. Non preoccuparti, mondo: scenderai presto dall’ottovolante della storia, della paura, del disastro. E il senno lo ritroverai dai solo, nessuno te lo riporterà cavalcando un mostro mitologico. Niente Luna: il tuo senno è qui, solido sulla Terra.

Elena D’Incerti

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Bussero (Milano), 14/04/2021 (Un anno dopo) Mi ricordo un anno fa quando dopo più di un mese di chiusura in casa, di tipo di vita completamente cambiata, di abitudini stravolte non si vedevano ancora gli effetti di una riduzione drastica del contagio da coronavirus, come gli esperti ci avevano promesso, se avessimo rispettato le regole del distanziamento sociale. Aspettavamo con una certa trepidazione il bollettino televisivo delle sei del pomeriggio dalla sede della Protezione Civile per avere l’aggiornamento della situazione epidemiologica del Paese. Già da alcuni giorni la curva del contagio si era appiattita, ma non si decideva a rompere il suo equilibrio, discendendo decisamente verso il basso. Serpeggiava un po’ di scoramento tra di noi, perché, nonostante il nostro buon impegno, il malefico e microbico virus continuava ad insinuarsi nei nostri polmoni, con l’intento di ridurne letalmente le capacità respiratorie. Del resto era un virus dal comportamento sconosciuto ed anche gli esperti acquisivano lentamente informazioni per studiarlo e combatterlo. Insistevano però accorati, perché resistessimo a seguire le regole, non abbassassimo la guardia e non cedessimo alla tentazione di tornare al nostro stile di vita precedente. In quel frangente fu quindi necessario mettere in campo tutto l’equilibrio mentale di cui eravamo capaci, non perdendo fiducia negli scienziati e negli esperti.  Ad un anno di distanza, siamo finalmente usciti dalla paura di quell’incubo da contagio. Gradualmente siamo ripartiti con le nostre attività produttive e commerciali. Stiamo cercando di capire come ricostruire la nostra vita futura , perché il virus ha lasciato tracce indelebili sulla nostra psiche, sul nostro tenore di vita e sul nostro assetto sociale. Non sarà facile riprendersi da quello shock brutale. Sarà solo possibile utilizzando quell’equilibrio, che possono darti la fiducia e l’unità di uno sforzo comune. 

Roberto Rinaldi

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La corda di canapa marrone è tesa fino allo spasmo Salomonicamente divide da un lato la Ragione dall’altro la Follia Avanti il nulla dell’ignoto Indosso le scarpette leggere imbraccio composito l’asta comincio l’ardito esercizio Proprio io insigne professore massima autorità in Mondologia esposto all’irrazionale prova Unico perché migliore nessuno degno con cui parlare mi trovai di colpo isolato quando i portoni furono sprangati   Costretto da forzata solitudine ebbi molto modo di riflettere scoprendo la gemma del mio equilibrio prima dote per l’Equilibrio del Mondo. Stefano Boldorini​

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Equilibrio ... magari una giusta simbiosi tra due realtà opposte , distanti ma infine complementari . Una perenne bilancia elastica ed altalenante a reperire i corretti dosaggi tra bianco e nero , freddo e caldo , bene e male , in bilico sulle soglie della conoscenza , a tempo con la coscienza umana .

Da prima dell'anno zero , quando l'uomo ha cominciato a dondolare su due membra invece che quattro , lo si cerca ovunque questo equilibrio , bucando l'ozono nei venti , prosciugando le arterie acquose con inespugnabili dighe , scavando voragini nella cenere , scollando religiosamente l'anima dal corpo.

Il nostro cervello , il primo computer programmato geneticamente per la ricerca di un equilibrio quotidiano , purtroppo è giunto ad adagiarsi sull'oblio di profitti e privilegi , generando squilibri che finge normali in una sterile menzogna a danno del pianeta , patrimonio mondiale dell'umanità , di cui la penisola italica è attualmente il cuore pulsante .

Ma il mondo è nato prima , è più antico e più saggio , può riportare quell'equilibrio naturale che regna ogni giorno ed ogni notte , forse con una piaga , prima che tutta la natura si ammali , ci ricorda che l'uomo è ancora capace di condividere , ascoltare , rispettare , curare e sa come adattarsi e proteggere l'equilibrio più prezioso che ha: quello della vita .

Anna Rosa , emigrata nostalgica

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Vogliamo equilibro, lo cerchiamo follemente, la nostra mente necessita di equilibrio per ragionare. Come un filo sopra un mare di coltelli, l’equilibrio più complesso ed articolato è anche il più facile a rompersi, niente da solo si mantiene in uno stato d’equilibrio costante. Ogni equilibrio per quanto titanico si disperderà nel vuoto, diventando a sua volta disordine. Eppure in molti cerano di portare ordine ordine, perché tutti continuano a rincorrere la sensazione di vivere in equilibrio: non ci sono turbolenze, non c’è paura, la propria forza basta per tener in piedi il personale microcosmo. Perché riordinare se poi tutto tornerà come prima? Perché sforzarsi di mantenere l’equilibrio? Non è forse illogico? Non potrebbe essere che, nel momento in cui la coscienza si è imposta di viver razionalmente abbia però escluso quella che era la più logica delle soluzioni: accettare l’irrazionale, il disordine, il lasciarsi andare, perdere l’equilibrio e cadere. Perché per quanto può esser faticoso, per qualunque cosa cara non sarà mai troppo lo sforzo impiegato. Amiamo il disordine perché è grazie a lui se ci può esser un equilibrio, da un qualunque disordine possiamo plasmiamo un equilibrio ogni volta diverso, più bello, più saldo, più nostro.

Lorenzo Luchesini

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