L'INIZIATIVA / Parole e pensieri ai tempi del coronavirus: "Partenza"

Hanno scritto per noi, tra gli altri, Andrea Bocelli, Giorgio Armani, Giovanni Malagò, Ettore Messina, Elio Franzini e Gianni Canova

Il drammaturgo, regista e attore Massimiliano Finazzer Flory

Il drammaturgo, regista e attore Massimiliano Finazzer Flory

Milano, 13 aprile 2020 - Una parola al giorno per trenta giorni, un mese di riflessioni e pensieri che andranno a costruire una "letteratura del ricordo". È l’invito che Massimiliano Finazzer Flory, regista e attore teatrale, lancia ai lettori in collaborazione con Il Giorno. Il drammaturgo propone una parola di stretta attualità legata al Covid-19, invitando i lettori a scrivere un breve pensiero (600-700 battute) in merito. Le riflessioni, da inviare all’indirizzo mail redazione.internet@ilgiorno.net, saranno pubblicate online e contribuiranno a costruire una memoria collettiva di com’erano la Lombardia e l’Italia ai tempi del coronavirus, accanto ai contributi che di giorno in giorno manderanno alcuni personaggi della cultura e dello spettacolo.

La parola odierna è PARTENZA. Fino ad ora hanno scritto per noi:Giorgio Armani, Andrea Bocelli, Salvatore Veca, Ornella Vanoni, Dan Peterson, Antonella Boralevi, Quirino Principe, Gabriele Lavia, Laura Valente, Maria Rita Parsi, Gianni Canova, Gianni Quillico, Silvia Pascale, Stefano Bruno Galli, Edoardo Zanon, Fabio Scotto, Gilda Bojardi, Ico Migliore, Marconcini Alberto, Roberta Pelachin, Rosario Pavia, Ettore Messina, Giovanni Gastel, Edoardo Boncinelli, Giulia Carli, Pino Farinotti, Stefano Boldorini, Alberto Mattioli, Alberto Uva, Alessandra Miorin, Roberto Cacciapaglia, Sabrina Sigon, Angelo Argento, Anna Maria Cisint, Ilaria Guidantoni, Ivano Giulio Parasacco, Lavinia Colonna Preti, Letizia Moratti, Massimo G. Cerutti, Paolo Del Brocco, Pierluigi Biondi, Jacopo Rampini, Roberto Zecchino, Carlo Robiglio, Salvatore Carrubba, Corrado Sforza Fogliani, Giulio Giorello, Lorenzo Maggi, Alessandro Daniele, Alberto Mingardi, Monica Stefinlongo, Cesare Balbo, Elena D'Incerti, Giuseppe Mojana, Giulia Malaspina, Marco Nereo Rotelli, Michela Lucenti, Silvano Petrosino, Alessandra Marzari, Ariane, Deborah Cocco, Filippo Del Corno, Michele, Alessandro Pancotti, Maria Giulia Comolli, Franco Masanti, Alessandro Gabrielli, Girolamo Sirchia, Santo Rullo, Alessandro Daniele, Dori Ghezzi, Katia da Ros, Antonio Francesco Pollice, Maria Pia Ciaccio, Red Canzian, Cristina Veronese, Barbara Dei Rossi, Paolo Coppo, Carolina Labadini Mosti, Spartaco Rizzo, Roberta Usardi, Claudio Formisano, Roberto Rinaldi, Alberto Marconcini, Ilaria Massi, Giuseppe, studente di filosofia all'università Vita-Salute San Raffaele, Cristina Settanni, Cristina Salvador, Carmen, Alex Salmini, Eugenio Astorino Tutoli, Sofia Aloi, Lory, Cristina Barletta, Rosanna Calò, Graziano Camanzi, Raffaella, Miriam Merlo, Clara Canna, Riccardo, Fabrizio Gramigni, Luciano Vacca, Giorgio Piccaia, Elio Franzini

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La partenza ha la forza dirompente della speranza e lo sguardo promettente del futuro. È un fremito d’orgoglio, un foglio bianco da colorare con i sogni che cancellano le paure. Nasconde il sapore dolce dell’afflato e il suono inebriante della melodia che scalda il cuore. La partenza è il reset che manda in frantumi l’angoscia di un momento che ci ha fatto male, tanto, senza farci dimenticare chi siamo. È la consapevolezza dei valori che contano e l’irrinunciabile centralità degli affetti più cari, il rifugio emotivo che sa di richiamo ancestrale, l’alba del nuovo giorno. La rinascita di ciò che vale e il tramonto dell’effimero. È leggersi dentro per riscoprirsi forti nella fragilità e sicuri nell’incertezza. Partiamo da noi. È il riscatto, una nuova sfida da vincere. Come insegna il ‘mio’, nostro amato sport: ogni traguardo è sempre un nuovo punto di partenza.

Giovanni Malagò, Presidente CONI

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Partenza è l’inizio di un movimento, di una gara, l’avvio di un progetto, la premessa della realizzazione, nella quale si concentra lo sforzo e la speranza del dopo; a volte è in ritardo ma si può recuperare, a volte non si parte con il piede giusto ma ci si può correggere; partire bene però è come impostare correttamente un problema, si è già a metà strada verso la soluzione. Nell’antichità ogni viaggio era periglioso e l’ignoto dominava come un pericolo, da qui il detto ‘partire è un po’ morire’. Oggi, con l’illusione di poter controllare la vita, almeno a livello digitale, ogni partenza è un volo di libertà, è la speranza che si accende, la vita che continua. Si segue il viaggio di qualcuno che ci è caro sul monitor anche a miglia di distanza, il battito del cuore del bambino che portiamo in grembo, le pulsazioni del malato che ci è accanto con l’illusione di poter far qualcosa. Ora la partenza è un’attesa rimandata di giorno in giorno, non più credibile, senza un domani. La nostra partenza è l’avvio che diamo noi, perché siamo in viaggio, in un viaggio che non avremmo voluto fare. Non programmato e non è una sorpresa. Facciamo trovareci pronti e siamo leggeri, una partenza senza bagagli.

Ilaria Guidantoni, giornalista e scrittrice del Mediterraneo

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"Partenza" significa lasciare una situazione, una casa, delle persone, per andare verso altre situazioni, altre case, altre persone. Può comportare la tristezza di chiudere un capitolo, ma anche e soprattutto l'eccitazione di aprirne uno nuovo, di conoscere situazioni diverse, di cambiare un paradigma noto, di aprire la mente verso nuove avventure. Preparare i bagagli anche solo per un viaggio, è forse il momento più coinvolgente del viaggio, perché è ancora tutto da vivere, da scoprire, da assaporare. In quell'istante si sta già partendo con l'immaginazione, si pregusta di vivere la scoperta di luoghi, di culture, di storie di cui magari abbiamo letto o di rivivere sensazioni già provate nel passato. Ma può essere anche una partenza verso una nuova sfida professionale ed anche questa, se è una scelta dettata dalla passione, dalla voglia di mettersi o rimettersi in gioco, è stimolante come un nuovo viaggio.      Alessandra Brandone, Senior Private Banker, Savona

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Ho letto un tweet che recentemente ha fatto molto scalpore sul web. Riassumendo: nel periodo di confinamento lui incontra l'ex moglie al supermercato, non si parlavano da tempo, solo uno scambio di rancori attraverso la figlia o il figlio, poi il colpo di scena. Lei in coda gli confessa di voler ricostruire la famiglia con lui. Inventata o vera, questa storia esprime il sentimento di precarietà sentimentale che stiamo accusando durante questa fase di isolamento, la voglia di sentimenti solidi e il desiderio di una nuova partenza dopo il confinamento. 

Cristina Veronese

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Bussero (Milano) 13/04/2021 (Un anno dopo) Mi ricordo un anno fa quando il cielo di un azzurro terso del mio paese, il lunedì dell’Angelo, fu solcato da un drone nero con telecamera della Polizia locale, il quale ad intervalli prestabiliti controllava che non ci spostassimo, ma rimanessimo a casa. Abitualmente quel giorno era dedicato dalle famiglie a partenze per le tipiche gite fuori porta, per scampagnate, per raggiungere spiagge o lidi marini e lacustri. L’anno scorso non ci fu consentito. C’era il timore che un virus microbico e malefico potesse muoversi insieme a noi e quindi contagiare zone, che ne erano rimaste immuni. Del resto questo virus era partito invisibile dalla Cina ed attraverso i voli aerei e le sue migliaia di passeggeri, si era propagato e diffuso nei vari continenti. Quel tetro drone nero, quell’occhio che ad intermittenza ci scrutava era di monito alla nostra inconfessabile voglia di trasgredire il divieto, dopo più di un mese di clausura. Di poter sfruttare quella bella giornata di sole con un filo di brezza, di godere di quell’aria aperta ben pulita per l’assenza di smog. Non il drone , ma l’uso della ragione, la consapevolezza di poter arrecare danno alla salute altrui ci convinse che la nostra Pasquetta avremmo dovuto insolitamente trascorrerla dilettandoci in attività casalinghe. Ad un anno di distanza, siamo usciti dalla paura di quell’incubo da contagio. Gradualmente siamo ripartiti con le nostre attività produttive e commerciali. Stiamo tornando ad una vita quasi normale.Siamo nuovamente in prossimità del giorno di Pasquetta. Stiamo organizzando le nostre uscite fuori porta. Torneremo ad apprezzare la bellezza di fare una gita a contatto con la natura, di stare insieme, di svagarsi, di parlarsi ed ascoltarsi, nella tranquillità e serenità attesa da tempo.

Roberto Rinaldi

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Arrivo partenza ripartenza progetto mentale e fisico. Partenza positiva senza limiti nello scorrere continuo della mente per l’uscita dal labirinto della memoria con nuovo flusso lieve nella irritabile curiosità della vita. Partenza luogo oltre nell’irrazionalità del divenire. Rischio partenza della tua accoglienza o virus senza volto che viaggi sospeso e penetri con le mani nel corpo singolo e sempre in movimento aleggi nelle città deserte ti incontro a tutte le ore rubi la vita e fai scuola in questa storia surreale e invisibile nella paura tutto regoli e disponi di me di noi identificati svelati scopriti verso l’umanità e ti vinceremo con la ricerca

 

Giorgio Piccaia, artista

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Partire per noi umani di qui del mare da questa parte del reddito un verbo ben garantito Esplorare ogni curiosità come godere di comodità senza rendersi conto del privilegio né delle troppe conseguenze Dal centro della terra alle profondità del mare un piede in testa alla Luna acqua a volontà dai deserti foto a chi doveva sorridere rientri trionfali con trofei ricordi zoppi da condividere città meravigliosamente insostenibili D’improvviso per ignota malìa il verbo Partire fu imprigionato Allora l’uomo nostalgico imparò partire con il desiderio volare con la fantasia struggente nostalgia osservare un vaso sognare foreste fare la doccia immaginare una cascata Quando l’Uomo sconfisse il Mago non fu più il semplice Partire ma il ben più saggio Ripartire. Stefano Boldorini​

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Partenza lo fu per noi che con scarse valigie lasciammo l'Italia in un muto mattino autunnale per un vago vivere migliore in terre straniere , lontano da centinaia di curriculum gettati in cestini pieni, altrove da pochi metri quadri pagati come un mutuo di lusso, via da chi giudica se non sei in chiesa la domenica e da chi protegge coloro che cercano di strapparti l'anima. Ma ora, lentamente, un'altra alba si leva su tutte finestre chiuse annullando le gravi distanze: un minuscolo essere coronato ci pone insieme in ginocchio , da est ad ovest , dai poli all'equatore , tutti piegati alla vita che parte , davanti al mondo intero e finalmente di fronte a noi stessi, uno specchio al quale non si sfugge più. Di nuovo riemerge la stretta alle viscere quel morso insaziabile che un giorno ci fece fuggire dalle nostre inalienabili radici italiche e che ancora vuol spingerci in un luogo distante , sicuro , una terra promessa ... e dove? Dovranno forse i nostri figli solitari cavalcare improbabili astronavi dimenticando il nostro Dio Pianeta Terra, senza neppure averlo vissuto? Partenza? E se finalmente fosse una rinascita? Non una nuova era industriale , non una terza guerra mondiale ma un secondo Rinascimento? Si, una giustizia imparziale e senza confini , una solidarietà contagiosa , una libertà nucleare ma pulita , una fratellanza coltivata e cosciente, una speranza che diventa realtà .. dove ancora una volta l'Italia è la scintilla e la fiaccola dell'umanità. Ecco dove tornare, ecco dove restare . 

Anna Rosa

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La partenza nata da una fuga.

La partenza nata da un bisogno.

La partenza nata da una morte.

La partenza nata da un sogno.

Ogni partenza lascia qualcosa.

Ogni partenza arriva a qualcosa.

Ogni vita ha partenze , arrivi, soste, ripartenze.

Il viaggio lungo cui scorre il tempo.

Ora che il tempo si è fermato,

nello spazio  statico intorno a noi

ameremo con più forza

ogni tentativo di partenza

ogni ricerca di uscita

per amore verso ciò che da sempre ci caratterizza

il desiderio di vita.

Antonino Nocerino

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