Zangrillo: “La situazione è molto difficile ma Berlusconi risponde bene alle terapie”

Il medico privato dell’ex premier parla fuori dall’ospedale San Raffaele: “Sono sereno, stiamo facendo del nostro meglio”

Milano – “Sono sereno, stiamo facendo del nostro meglio”. Risponde così ai cronisti il professor Alberto Zangrillo, medico personale di Silvio Berlusconi, 86 anni, e responsabile della terapia intensiva del San Raffele di Milano, dove l’ex premier è ricoverato da quattro giorni per per una infezione polmonare in un quadro di una leucemia mielomonocitica cronica. Il medico, grande amico di Berlusconi, ha voluto spiegare così la situazione e le condizioni del paziente: “Mi devo rifare al comunicato che abbiamo fatto due giorni fa io e il professor Ciceri, è evidente che stiamo parlando di un paziente che ha l’età che tutti voi conoscete, con una patologia che è stata definita in modo preciso e con una complicanza che è stata definita in modo deciso. Ne conseguono delle terapie mirate, che seguono le linee guida tese al raggiungimento di un obiettivo. Il nostro è quello di poter raggiungere la risoluzione del quadro clinico patologico”.

In merito all’infezione polmonare, Zangrillo ha aggiunto che “è una complicanza di un quadro patologico di altra natura che stiamo trattando nel modo migliore, cercando di non lasciare nulla al caso. Se ci sarà un’evoluzione positiva? Il pessimismo e l’ottimismo non rispondono a criteri di obiettività a cui un medico serio è chiamato. Sono sereno perché stiamo facendo il nostro meglio e perché ho davanti un paziente – che è anche un grande amico per me, non posso negarlo, c’è un coinvolgimento emotivo – che è persona che ci ha abituati a rispondere sempre al meglio e quindi anche di fronte a una patologia grave, una situazione veramente difficile, lui sta rispondendo bene alle terapie”. In merito alle tempistiche il professor Zangrillo ha tagliato corto: “Le tempistiche chiedetele a qualcun altro”.

C’è stata poi una piccola polemica per un articolo uscito su La Stampa in cui il professor Livio Pagano del Gemelli di Roma afferma che Berlusconi, a causa della sua patologia non potrà fare più politica. “Si permette di dare ipotesi, previsioni, giudizi sul fatto che Berlusconi potrà o meno continuare a lavorare e a fare politica. Provo un senso di umana pietas per il protagonista dell’articolo improvvido e nascondo a fatica l’imbarazzo che sicuramente proverà un grande istituto come il policlinico Agostino Gemelli che è l'istituto che dà da mangiare a questo signore".

Le visite a Berlusconi

Nel tardo pomeriggio i due figli maggiori di Silvio Berlusconi, Pier Silvio e Marina, hanno lasciato l'ospedale San Raffaele di Milano a pochi minuti di distanza l'uno dall'altro. Entrambi sono arrivati nel pomeriggio per fare visita al padre. I due fratelli se ne sono andati a bordo delle proprie auto con i vetri oscurati, uscendo dalla cancellata di via Olgettina 60. Poco dopo, anche il presidente di Mediaset Fedele Confalonieri è andato via senza rilasciare dichiarazioni alla stampa.

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