LAURA LANA
Cronaca

Addio a Marco, ucciso da un ubriaco: "Figlio esemplare, amico per tanti"

L’ultimo saluto di famiglia e colleghi al ventenne investito in monopattino. Sulla bara il pane e i fiori

Il lutto di familiari e amici per Marco Cutrona, morto a vent’anni

Il lutto di familiari e amici per Marco Cutrona, morto a vent’anni

"Marco è stato un figlio e un amico esemplare: ora sta a tutti noi raccogliere il suo testimone". L’appello arriva da don Alberto e don Matteo durante la celebrazione del funerale di Marco Cutrona, che si è tenuto ieri pomeriggio alla chiesa di San Pietro Martire in Crocetta. Il 20enne di Cinisello settimana scorsa era stato travolto all’Arco della Pace a Milano da un’Audi guidata da un 51enne di Como, risultato poi ubriaco. Marco stava andando a lavoro in monopattino: erano le 3,30 di mattina e stava per iniziare il turno al forno Lisandri di via Fiamma. "A vent’anni si spera di avere un cammino lungo davanti e non di morire così – ha detto un famigliare dal pulpito –. Ringraziamo tutti quelli che hanno deciso di essere qui oggi e stare vicini a sua mamma, alle sorelle, ai cugini che già quest’anno hanno perso un’altra persona cara. È un momento difficile". In chiesa tanti amici, i compagni di scuola, le professionali Ciofs di Cinisello, i colleghi di lavoro, che hanno sfornato una grande ciambella di pane, decorata con rose bianche, posata sulla bara.

"Marco era un grande lavoratore e un professionista serio. Un ragazzo umile, che aiutava tanto la sua famiglia: voleva comprare una casa alla madre, che amava profondamente. Non lo dimenticheremo mai – hanno raccontato –. Sarebbe dovuto partire due giorni dopo per le vacanze con sua madre: dovevano andare in Bulgaria, Paese di origine della famiglia".

"La parola più usata in queste letture di San Paolo è ‘Rallegratevi’. Può sembrare scomodo e fuori luogo in una situazione come questa – ha ammesso don Matteo –. Non bisogna negare il dolore e il distacco che c’è perché ci comunica che Marco continua a vivere in noi. È il legame della sua storia, che si è intrecciata con centinaia di altre vite: quando questa storia è stata spezzata, ecco che il dolore sopraggiunge". Un "amico speciale per tanti" e un figlio esemplare è stato definito. "Solo un Dio può consolare una madre e un padre davanti a questo dramma. Marco ora ci passa il testimone della sua missione – l’invito del parroco don Alberto –. Ora che è stata spezzata questa fragranza di pane, passa a tutti noi il profumo del desiderio e della fame di vivere. Facciamolo nostro sul posto lavoro, uscendo con gli amici la sera, facendo una vacanza con i genitori".