Liceo Severi, il murales dopo le parole di Valditara ritrae una “Generazione di manganellati e bocciati”

L’artista Cristina Donati Meyer ha criticato la proposta di far ripetere l’anno a chi occupa le scuole: le due opere comparse a Roma e a Milano

Il murales sull'occupazione del Liceo Severi Correnti vicino al Pantheon di Roma

Il murales sull'occupazione del Liceo Severi Correnti vicino al Pantheon di Roma

Milano, 13 febbraio 2024 – La contestazione politica passa anche dall’arte: è questa l’idea di Cristina Donati Meyer che ha firmato due murales raffiguranti carrozzine di fronte a uno schieramento di agenti in assetto anti-sommossa. Gli agenti imbracciano scudi e manganelli pronti a colpire gli infanti, che espongono cartelli con la scritta “Il futuro siamo noi!”.

L’artista Cristina Donati Meyer non ha scelto due posizioni casuali per l’affissione delle sue opere: a Roma, tra piazza del Pantheon e la Camera dei deputati passano numerosi turisti e altrettanti politici che lavorano alla Camera e nei palazzi delle vie circostanti. A Milano il murales è comparso vicino al Liceo Severi-Correnti, la scuola dell’occupazione studentesca visitata ieri dal ministro dell’istruzione Giuseppe Valditara

Il murales comparso a Milano e a Roma, firmato da Cristina Donati Meyer
Il murales comparso a Milano e a Roma, firmato da Cristina Donati Meyer

La street art contro le pene più restrittive del Governo

Proprio nella giornata di ieri avevano fatto discutere le parole di Giuseppe Valditara, ministro dell’Istruzione, che in visita al liceo milanese occupato per giorni dagli studenti ha espresso l’idea di bocciare chi occupa e rende inagibile una scuola. Il ministro starebbe lavorando a una norma in tal senso, che prevede una punizione “scolastica” a chi danneggia gli edifici.

Per questo motivo l’opera di Donati Meyer si intitola “Generazione … di manganellati e bocciati” per evidenziare le misure repressive proposte dal governo su certi temi, come quello dei giovani “disubbidienti”.

Non solo, la provocazione artistica intende evidenziare la differenza di trattamento a seconda del tema trattato. Secondo Donati Meyer la maggioranza di governo utilizza “due pesi, due misure”: ai trattori e alle rivendicazione corporative si stendono tappeti rossi, mentre alle proteste dei giovani per la difesa del clima, del pianeta e agli studenti che osano occupare le scuole, si riservano codice penale, carcere e repressione.