Il ministro Valditara al Severi-Correnti: “Chi occupa e danneggia deve essere bocciato”

Il membro del governo in visita alla scuola: “Chi compie un atto illecito, deve rispondere”. La protesta degli studenti ha causato danni da 70mila euro

I danni al Liceo Severi e nel riquadro il ministro Giuseppe Valditara

I danni al Liceo Severi e nel riquadro il ministro Giuseppe Valditara

Milano, 12 febbraio 2024 – La dirigenza scolastica del Liceo Severi Correnti sta ancora finendo di fare la conta dei danni in seguito all’occupazione ma questo non ha impedito al ministro dell’istruzione Giuseppe Valditara di visitare gli edifici danneggiati e dare una personale opinione in merito all’accaduto.

"Stiamo studiando una norma per far sì che chi occupa, se non dimostra di non essere coinvolto nei fatti, risponda civilmente dei danni che sono stati cagionati. È una presunzione che solo dimostrando di essere del tutto estraneo uno può vincere. Chi occupa, chi compie un atto illecito, deve rispondere dei danni" ha commentato il ministro in visita alla scuola, talmente inagibile da compromettere le lezioni ordinarie in aula. Infatti fino al 17 febbraio le lezioni si svolgeranno in modalità a distanza, in “dad”, per permettere il riordino delle stanze e dell’intero complesso. 

“Questa è una mia riflessione personale: credo che studenti di questo tipo non possano essere promossi all'anno successivo”, ha concluso il ministro dell’Istruzione, proponendo una “pena scolastica” per gli interessati del collettivo che hanno occupato la loro scuola per tre giorni.

Estintori svuotati, muri imbrattati e pc buttati: i danni

L’occupazione è durata tre giorni, dal 30 gennaio al 2 febbraio, fino a quando i ragazzi del collettivo studentesco hanno riconsegnato le chiavi della scuola a un rappresentante, lasciandogli anche un messaggio per la preside della scuola. La fuga durante la notte per lasciare l’edificio è stata colpa di “ripetuti attacchi" da parte di imprecisati "infiltrati esterni" che li avrebbero costretti a concludere l’occupazione.

Tra computer e monitor nuovi buttati nella pattumiera, l’impianto di videosorveglianza distrutto, estintori svuotati nelle aule e il tentativo di ripulire con la candeggina che ha peggiorato il tutto, il bilancio provvisorio dei danni è stato di 70mila euro.

La forma di protesta scattata la mattina del 30 gennaio è stata mossa contro la cogestione studenti-professori e per richiedere di organizzare lezioni sulla situazione in Palestina, sul caso di Ilaria Salis e quello di Davide “Dax” Cesare, oltre a corsi di autodifesa femminile e attività ludiche come partite di calcio e pallavolo.

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