
Esattamente un anno fa, Regione Lombardia e Agenzie del trasporto pubblico locale dovevano constatare il generale peggioramento della qualità del...
Esattamente un anno fa, Regione Lombardia e Agenzie del trasporto pubblico locale dovevano constatare il generale peggioramento della qualità del servizio offerto tanto a livello urbano quanto a livello interurbano e regionale e rinunciare, di conseguenza, a ritoccare il prezzo dei biglietti e degli abbonamenti dei mezzi pubblici. Detto altrimenti, detto in sintesi, per quanto potesse sembrare paradossale, a giugno 2024 la cattiva notizia delle performances sotto gli standard dei mezzi pubblici portava però in dote ai pendolari una buona notizia: l’assenza di adeguamenti, ritocchi o rincari che dir si voglia nell’anno successivo.
Quest’anno, invece, il servizio ferroviario e quello su gomma (leggi: gli autobus) hanno entrambi fatto segnare prestazioni migliori rispetto al 2024 e, quindi, gli adeguamenti delle tariffe possono essere nell’ordine delle cose perché la legge, in questo caso, lo consente, lo prevede. Il miglioramento è stato però lieve, leggero, non eclatante. E altrettanto varrà per l’entità degli adeguamenti. Tradotto: per i treni regionali le tariffe potranno essere aumentate dello 0,58% mentre per gli autobus del trasporto pubblico locale la percentuale è pari allo 0,51%. Questi i numeri che saranno approvati oggi dalla Giunta regionale con una delibera ad hoc. A differenza dell’anno scorso, quindi, per i pendolari le buone notizie sono due: il servizio del trasporto pubblico locale è migliorato almeno un poco. Quindi, male che vada, le tariffe potrebbero aumentare di altrettanto poco. Il condizionale è d’obbligo, per ora, perché le aziende del trasporto pubblico possono anche scegliere di non recepire gli adeguamenti, soprattutto se questi sono di piccola entità, come in questo caso. Nel dettaglio, la qualità del servizio è uno dei due fattori da considerare per capire se si possa o no procedere all’adeguamento. E consta di 4 parametri. Ma non è l’unico. L’altro è l’allineamento all’inflazione, calcolata dall’Istat. L’uno e l’altro vanno contemperati di anno in anno.
Giambattista Anastasio