GIAMBATTISTA ANASTASIO
Cronaca

Il Tar ferma le doppiette: stop alla caccia di uccelli in 475 valichi di montagna. Regione sconfitta

Accolto il ricorso della Lega per l’abolizione dell’attività venatoria. Secondo i giudici il Pirellone aveva previsto il divieto in un numero troppo limitato di punti di passaggio

Caccia: la sentenza del Tar rappresenta una rivoluzione nel settore

Caccia: la sentenza del Tar rappresenta una rivoluzione nel settore

Milano, 6 maggio 2025 – Il Tar della Lombardia ha deciso “di vietare con effetto immediato la caccia sui 475 valichi montani interessati dalle rotte di migrazione dell’avifauna, per una distanza di mille metri dagli stessi”. Una sentenza senza precedenti, quella emessa dalla quarta sezione del tribunale amministrativo regionale, se si considera che il divieto riguarda sostanzialmente tutti i valichi montani lombardi. Una sentenza che rappresenta, però, l’ennesimo stadio di un contenzioso che si trascina da tempo.

Partendo dalla fine, Il Tar ha accolto il ricorso col quale la Lega per l’Abolizione della Caccia (LAC) ha chiesto che fossero rispettate due precedenti sentenze emesse dallo stesso tribunale, una risalente al 2023 ed una al 2020.

Il ricorso è stato presentato contro la Regione Lombardia e il Consiglio regionale. Alcune associazioni venatorie, invece, si sono formalmente schierate con il Pirellone. Nel dettaglio, le due sentenze già menzionate avevano annullato altrettante delibere della Giunta e del Consiglio regionale ed imposto la nomina di un Commissario che provvedesse ad individuare “tutti i valichi montani interessati dalle rotte migratorie” degli uccelli presenti nel territorio lombardo “al fine di sottoporli a tutela assoluta”, come si legge e si riepiloga nel dispositivo. E nell’attesa del completamento dell’attività del Commissario è stato imposto alla Regione di sottoporre a tutela provvisoria 42 valichi montani. La stessa Regione ne aveva inizialmente messi sotto tutela 22. Inutile il successivo ricorso in Consiglio di Stato, che ha scelto di confermare quanto deciso dal Tar.

La relazione finale del Commissario, coincidente con il direttore generale dell’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale (ISPRA), avvalsosi a sua volta di un dirigente della Regione, è stata depositata il 13 dicembre 2024. In essa il numero dei valichi montani meritevoli del tutela scendeva a 34, così ripartiti: 19 da sottoporre a tutela immediata e altri 15 da sottoporre a monitoraggio per almeno 24 mesi. Troppo pochi per la LAC, troppi per Regione Lombardia. Un malcontento trasversale al quale si sono aggiunte le perplessità dello stesso tribunale, che ha chiesto delucidazioni puntuali sulle modalità con le quali si era arrivati alle conclusioni della relazione.

In particolare il tribunale ha chiesto come e perché si fosse scesi a 34 valichi meritevoli di tutela, considerato che in Lombardia ce ne sono 475 interessati dalle rotte migratorie dei volatili. Ma, si legge nella sentenza, “i chiarimenti resi dal Commissario evidenziano come la sua proposta finale abbia preso a riferimento principale la Relazione elaborata dall’Università dell’Insubria in collaborazione con ERSAF. Peccato che tale relazione fosse già stata “ritenuta dal giudice soltanto provvisoriamente idonea – nell’attesa del completamento dell’attività da parte del Commissario – a garantire la tutela del bene protetto (...) non potendo – quindi – rappresentare il principale supporto conoscitivo sui cui basare i risultati della ricerca svolta dalla task force costituita dal Commissario”.

“Il menzionato studio – infatti – si è limitato ad analizzare i siti identificati ex lege, ossia quelli già in precedenza censiti dalla Giunta regionale” senza il sostegno di una “ragione di carattere scientifico”. Da qui l’ok al ricorso e la sospensione della caccia nei 475 valichi montani lombardi.