San Siro, Sgarbi a Salvini: "Lo stadio non si tocca. Pensi allo Stretto di Messina"

Continua la battaglia tra i due sul Meazza. E la sensazione è che siamo solo all'inizio di uno scontro non solo calcistico

Milano, 11 gennaio 2023 - "San Siro non si tocca, va conservato. Salvini si occupi piuttosto del Ponte sullo Stretto". Continua la battaglia sullo stadio di Milano tra Vittorio Sgarbi e Matteo Salvini, due che in Curva, quando il clima si surriscalda, si trovano a meraviglia. E se si parla di faccende pedatorie e della Scala del calcio, come in questo caso, è normale che gli animi si accendano proprio come in Curva. Il primo ad attaccare è stato il ministro leghista: ha ribadito la necessità di "uno stadio nuovo (magari nell'ex area Falck di Sesto San Giovanni, dove il sindaco Roberto Di Stefano non vede l'ora di accoglierlo, ndr) sicuro, moderno, europeo, innovativo, green" che il sottosegretario alla Cultura "non ha nessuna possibilità di bloccare un progetto atteso da anni". Un chiaro messaggio a Sgarbi, che al contrario aveva assicurato che i quasi 70 anni del Meazza non sarebbero stati cancellati con un colpo di...ruspa, per via del vincolo monumentale. Com'è previsto invece nel progetto di Milan e Inter.

Sgarbi poteva incassare senza replicare? Figuriamoci. "Mi pare evidente che lo stadio di San Siro debba essere conservato perché si utilizzerà per le Olimpiadi del 2026: è singolare e insensato buttarlo giù e non restaurarlo come si fa per lo stadio Franchi a Firenze. Dopo il 2026 Sala non sarà più e il nuovo sindaco dovrà decidere: San Siro avrà ormai 70 anni e quindi avrà un vincolo automatico secondo quello che la legge richiede per i monumenti". Il sottosegretario alla Cultura ha poi aggiunto. "Che Salvini per motivi che non conosco sia d'accordo con Giuseppe Sala mi sembra negativo per lui: non si può mai essere d'accordo con quel sindaco che nel 2026 terminerà il mandato. Sala deve stare in un'altra sala e questo avverrà presto quando il suo mandato sarà finito: allora Salvini potrà finalmente occuparsi del ponte sullo Stretto di Messina e anche uno stadio che a Messina sarebbe perfetto", ha spiegato Sgarbi.

E pensare che pochi giorni fa Salvini aveva paragonato il sindaco Sala e la sua maggioranza a due storici bidoni di Milan e Inter: "Sarebbe interesse di tutti vincere questa partita, il tempo stringe ma il sindaco aggredisce Milan e Inter. Beppe Sala e la sua Giunta somigliano pericolosamente a un incrocio tra Egidio Calloni e Darko Pancev, quando servirebbero Ronaldo o Ibrahimovic". Qualcuno lo avrà detto a Sgarbi? Chissà ma allo stadio, si sa, tutti possono dire la loro. E la sensazione è che siamo solo all'inizio e che, con le elezioni regionali alle porte, ne vedremo delle belle. Proprio come allo stadio.

 

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