Il caso San Siro fa litigare ancora una volta il leader della Lega Matteo Salvini e il sindaco Giuseppe Sala. Il segretario del Carroccio ha scritto una lunga lettera alla Gazzetta dello Sport in cui critica la linea del primo cittadino targato centrosinistra riguardo al progetto di nuovo San Siro proposto da Milan e Inter al Comune: "Milano merita il nuovo stadio che porterà 1,2 miliardi di investimenti (capaci di cambiare la faccia alla parte occidentale della città), ma se la prospettiva è quella di un estenuante braccio di ferro tra i club e il sindaco Beppe Sala che pronuncia solo dei Nì, meglio correre a Sesto San Giovanni dove l’amministrazione ha già dato il via libera e individuato un’area ad hoc (quella dell’ex Falck) collegata col Duomo in appena 15 minuti di metro".
Salvini fa un assist al sindaco di Sesto San Giovanni, Roberto Di Stefano, leghista anche lui e pronto a utilizzare l’ipotesi del trasloco dello stadio rossonerazzurro da Milano nella ex Stalingrado d’Italia come una bandiera da mostrare nell’imminente campagna elettorale per Sesto.
Non a caso il leader lumbard torna ad affondare il colpo contro l’amministrazione meneghina: "Per Milano sarebbe una beffa dolorosa. Perderebbe Milan e Inter e si ritroverebbe con la Scala del Calcio senza calcio ma affamata di milioni ogni anno per la sola manutenzione ordinaria (oltre al mancato incasso dell’affitto, per un salasso che lieviterebbe sopra i 10 milioni)".
Salvini, alla fine della lettera, paragona il sindaco e la sua maggioranza a due storici bidoni di Milan e Inter: "Sarebbe interesse di tutti vincere questa partita, il tempo stringe ma il sindaco aggredisce Milan e Inter. Beppe Sala e la sua Giunta somigliano pericolosamente a un incrocio tra Egidio Calloni e Darko Pancev, quando servirebbero Ronaldo o Ibrahimovic". Oggi è attesa la replica del sindaco.
M.Min.
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