MARIANNA VAZZANA
Cronaca

"Serafico e gentile. Siamo scossi"

Una "persona molto serafica". Così viene descritto dai vicini Maurizio Rebuzzini, il critico fotografico morto mercoledì in circostanze sospette. Quando...

Una "persona molto serafica". Così viene descritto dai vicini Maurizio Rebuzzini, il critico fotografico morto mercoledì in circostanze sospette. Quando...

Una "persona molto serafica". Così viene descritto dai vicini Maurizio Rebuzzini, il critico fotografico morto mercoledì in circostanze sospette. Quando...

Una "persona molto serafica". Così viene descritto dai vicini Maurizio Rebuzzini, il critico fotografico morto mercoledì in circostanze sospette. Quando è stato soccorso era sul ballatoio con affaccio sul cortile interno dello stabile di via Zuretti 2/A, fuori dal suo studio. Lì i condomini lo incrociavano spesso, seduto a fumare il suo sigaro o al bar all’angolo a prendere il caffè, a volte in compagnia del figlio, quarantaquattrenne, che ha chiamato i soccorsi mercoledì sera. Cordiale con tutti, Rebuzzini era "una presenza storica" nel quartiere, dove ora si dicono "tutti scossi" di fronte all’ipotesi che si sia trattato di omicidio. Quando verso le 18.40 di due giorni fa, il figlio lo ha trovato privo di sensi e ha dato l’allarme, in molti si sono affacciati in strada. "Pensavamo avesse avuto un infarto", hanno raccontato ieri alcuni abitanti. Il calzolaio da cui si serviva l’aveva visto due giorni prima: "Avevamo scherzato come al solito", racconta, e mostra con fierezza una fotografia che Rebuzzini gli aveva regalato anni fa. Ritraeva l’ingresso in campo di Gianni Rivera in una partita con l’Ajax. "Credo l’avesse dal 1973, e lui sapeva che sono interista", dice commosso.

Red.Mi.