ALESSANDRA ZANARDI
Cronaca

Segrate, Casa di comunità aperta: "Finalmente. Ma servizi a metà"

La struttura di via Amendola ha sostituito il vecchio poliambulatorio, entrerà a regime dopo la pausa estiva. Manca ancora il medico di medicina generale, attiva la Guardia medica, l’accoglienza e l’infermieristica.

Maddalena Minoja, direttrice del distretto Bassa Martesana, con parte. del personale della nuova. Casa di Comunità di Segrate che ha aperto i battenti

Maddalena Minoja, direttrice del distretto Bassa Martesana, con parte. del personale della nuova. Casa di Comunità di Segrate che ha aperto i battenti

La Casa di comunità di Segrate ha aperto i battenti, "ma i servizi sono a scartamento ridotto". Dopo la protesta dei Coordinamenti per la salute del Lodigiano e dell’area Melegnano-Martesana, che la settimana scorsa hanno manifestato davanti all’ospedale Predabissi per denunciare le criticità della sanità locale, prima fra tutte le lunghe lista d’attesa, arriva la presa di posizione di una cordata di soggetti – dai sindacati al Partito democratico, dai Cinque Stelle a Italia Viva – rispetto alla Casa di comunità di Segrate, entrata in funzione il 15 luglio e in capo all’Asst Melegnano Martesana. La struttura, in via Amendola 3 a Rovagnasco, ha sostituito il vecchio poliambulatorio ex Asl.

"Siamo sollevati nel vedere riaprire, dopo numerosi rinvii, questo presidio sanitario così importante per Segrate e la vicina Vimodrone – dicono sindacalisti e politici –. Dobbiamo però constatare che si tratta di un’apertura in forma fortemente ridotta. Sono presenti, infatti, servizi di accoglienza e orientamento, amministrativi, sociosanitari e infermieristici, ma non sono al momento operativi servizi sanitari fondamentali, come la specialistica ambulatoriale e la presenza di un medico di medicina generale (è attivo solo il servizio di guardia medica). Troviamo molto preoccupante questa mancanza, specie per la presa in carico dei pazienti cronici, che rappresentano le situazioni di maggiore fragilità e costituiscono circa il 30% degli assistiti del territorio".

L’auspicio è che, una volta entrata pienamente in funzione, la Casa di comunità torni ad erogare, in forma potenziata, tutte le prestazioni che questo presidio sanitario ha assicurato fino al periodo pre-Covid. Perciò, sindacati e partiti politici continueranno a vigilare. "Non possiamo permettere che investimenti così importanti ottenuti con fondi Pnrr (solo la Casa di comunità di Segrate ha un costo complessivo che sfiora i 6 milioni di euro) si trasformino in scatole vuote". In concomitanza con l’apertura dei locali di via Amendola 3, l’Asst Melegnano Martesana aveva precisato che la struttura avrebbe iniziato a erogare una parte delle prestazioni previste, in attesa di completare, nei prossimi mesi, la gamma dei servizi offerti ai cittadini. Si dovrà dunque attendere dopo la pausa estiva per vedere il presìdio attivo a pieno regime.