ROBERTA RAMPINI
Cronaca

Rho, davanti all’ospedale va in scena la protesta di comitati e cittadini: “La sanità pubblica è in coma”

Medicina territoriale inadeguata, carenza di medici e lunghe liste d’attesa per visite ed esami. “Il diritto alla salute è riconosciuto dalla Costituzione”

La protesta dei cittadini di Rho a causa della carenza di medici e di una sanità pubblica sempre più disastrata

La protesta dei cittadini di Rho a causa della carenza di medici e di una sanità pubblica sempre più disastrata

Rho (Milano), 8 maggio 2024 – Manifestazione di protesta questa mattina davanti all'ospedale di Rho all'insegna dello slogan "La sanità pubblica è in coma". Comitati e cittadini con tanto di striscioni e volantini hanno fatto sentire la loro voce in occasione dell'Assemblea dei sindaci del rhodense, convocata per le 10.30 dai vertici dell'Asst Rhodense.

Medicina territoriale inadeguata, carenza di medici di base e lunghe liste di attesa per visite ed esami, comitati e cittadini, chiedono interventi urgenti. "Migliaia di cittadini sono senza medico di base, altri più fortunati hanno trovato un medico in un comune limitrofo, ma con disagi per i pazienti anziani - denunciano i comitati per la tutela della salute e della sanità pubblica - le liste d'attesa sono sempre più lunghe per visite ed esami e le case di comunità sono delle scatole belle fuori e dentro spesso vuote. Chiediamo a tutti i sindaci di sostenere, nel confronto con Asst Rhodense e Ats, la nostra richiesta di avere una sanità territoriale pubblica che risponda ai bisogni di tutti i cittadini".

I Comitati chiedono, inoltre, che le due Case di Comunità di Pero e Buccinasco che erano state escluse dal finanziamento Pnrr, vengano finanziate dalla Regione, come promesso. "I cittadini non si curano con le belle parole e con le promesse - spiega il portavoce del Comitato di Cerchiate e Pero - da noi i medici di base andati in pensione non sono stati sostituiti, il diritto alla salute è riconosciuto anche dalla Costituzione, ma da mesi per molti non è così".

Anche i tempi di attesa per esami e visite specialistiche sono ormai di mesi e molti si rivolgono alle strutture private. "Ma non è giusto - spiega un cittadino - i soldi pubblici devono essere usati per le strutture sanitarie pubbliche e non per alimentare quelle private sottoscrivendo accordi e facendosi credere che loro sono migliori".

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