Nicola Palma
Cronaca

Fabri Fibra condannato per il rap di insulti a Valerio Scanu: “Testo degradante”. Maxi risarcimento da 70mila euro

Fabrizio Tarducci (in arte Fabri Fibra) e la sentenza della Cassazione: diffamatoria la canzone “A me di te” ed epiteti scurrili dai fan. L’avvocato di Scanu: “Cattiveria gratuita e ingiustificabile da una persona che nemmeno conosceva”

Fabri Fibra, 48 anni, e Valerio Scanu, 35

Fabri Fibra, 48 anni, e Valerio Scanu, 35

MILANO – Fabrizio Tarducci, al secolo Fabri Fibra, e la casa discografica Universal Music Italia sono stati condannati in via definitiva dalla Cassazione a pagare 70mila euro a Valerio Scanu per il testo diffamatorio del brano musicale “A me di te”, pubblicato dal rapper il 5 febbraio 2013 come traccia dell’album “Guerra e Pace”. La vicenda legale, ricostruita nelle motivazioni, vive un primo snodo decisivo nel 2015, quando Tarducci, denunciato penalmente, viene condannato in abbreviato a 600 euro di multa e al pagamento di una provvisionale di 20mila euro. Il verdetto non viene impugnato e diviene definitivo, ma nel frattempo gli avvocati Ugo Prospero Cerruti, Paola Castiglione e Antonio Gargiulo hanno già citato in sede civile Fabri Fibra per il risarcimento dei danni non patrimoniali.

Approfondisci:

Fabri Fibra diffamò Valerio Scanu: il rapper condannato a Milano

Fabri Fibra diffamò Valerio Scanu: il rapper condannato a Milano

In primo grado, il Tribunale di Milano condanna in solido il rapper quarantottenne e la sua etichetta (fino al 2019) a versare 25mila euro. In secondo grado, però, la Corte d’Appello alza l’asticella a quota 70mila euro, dai quali scomputare l’acconto da 20mila già corrisposto a titolo di provvisionale. Nella quantificazione della cifra, i giudici valorizzano: “L’attribuzione di un fatto determinato, e conseguente maggiore credibilità, indipendentemente dal suo effettivo accadimento; la risonanza mediatica, provata dal riconoscimento del “disco di platino” ricevuto dal disco in cui era stato inserito il brano che aveva attestato il raggiungimento di almeno 50mila copie vendute, oltre alle vendite in digitale; l’elevata notorietà del diffamante, che aveva favorito la diffusione del contenuto anche attraverso i social media; l’elevato pregiudizio derivato al diffamato dalle “modalità degradate” con cui è stato descritto nel testo, con la conseguente attribuzione degli epiteti scurrili contenuti nei messaggi dei fan di Tarducci prodotti in giudizio; la particolare intensità del dolo desunta dai termini utilizzati e dalla circostanziata descrizione dell’episodio”. Un pronunciamento ora confermato in toto dalla Cassazione, che ha respinto il ricorso presentato da Fabri Fibra.

Approfondisci:

La scena rap in Italia? Ruota intorno alla Lombardia. Fabri Fibra, Geolier e Rose Villain: “Milano ha i numeri”

La scena rap in Italia? Ruota intorno alla Lombardia. Fabri Fibra, Geolier e Rose Villain: “Milano ha i numeri”

“Siamo soddisfatti – il commento dell’avvocato Cerruti –. Valerio meritava questo risarcimento per essere stato attaccato da una persona che non conosceva, con una cattiveria gratuita e ingiustificabile”. E non è finita. Sì, perché il 17 ottobre 2015, subito dopo il verdetto che l’ha condannato penalmente, Tarducci ha “proseguito nell’atteggiamento diffamatorio” durante un concerto al Fabrique, “decidendo di eseguire comunque il brano “A me di te” contenente le frasi diffamatorie (cantate dal pubblico, ndr) e facendo trasmettere su video stralci della sentenza di condanna”.

Approfondisci:

Valerio Scanu si sposa: la proposta di matrimonio al fidanzato

Valerio Scanu si sposa: la proposta di matrimonio al fidanzato

Per quell’episodio, per il quale Scanu ha presentato una seconda querela, il rapper è stato condannato in via definitiva per diffamazione nel 2024. Anche in questo caso, i legali dell’autore di “Per tutte le volte che...” andranno avanti in sede civile per ottenere un altro risarcimento.