Massimiliano Mingoia
Cronaca

San Siro, ambulanti contro M-I Stadio che proroga il contratto ai paninari ma non a chi vende le magliette di Milan e Inter

La proposta inviata dalla società controllata da Diavolo e Biscione che gestisce il Meazza, a licenza scaduta, non soddisfa i lavoratori del Consorzio Stadio Milano, che raggruppa 64 aziende (circa mille lavoratori), di cui 22 di vendita di t-shirt e gadget

Bancarelle di somministrazione di panini e bibite davanti allo stadio Meazza, la società M-I Stadio non intende rinnovare il merchandising

Bancarelle di somministrazione di panini e bibite davanti allo stadio Meazza, la società M-I Stadio non intende rinnovare il merchandising

Milano, 3 agosto 2025 – Prendere o lasciare. M-I Stadio, la società controllata da Milan e Inter che gestisce il Meazza e l’area limitrofa durante le partite di calcio e i concerti, venerdì, a contratto ormai scaduto con gli ambulanti che vendono panini e magliette fuori dalla Scala del Calcio, ha inviato una bozza di contratto a Luigi Leanza, presidente del Consorzio operatori Stadio Milano, che raggruppa 64 aziende (42 di somministrazione di cibo e bevande, 22 di vendita di merchandising come magliette e sciarpe di Milan e Inter) e dà lavoro a circa mille persone.

Nuova bozza di contratto: prendere o lasciare

La bozza del contratto, diversa da quella inviata al Consorzio lo scorso 11 luglio, propone agli ambulanti di restare nell’area fino al 30 giugno 2030, ma a condizioni diverse da quelle stipulate nel contratto scaduto il 31 luglio. Di più. M-I Stadio sottolinea che “il contenuto sostanziale è immodificabile”. Prendere o lasciare.  Peccato che l’ultima versione del contratto non soddisfi il Consorzio. “È un pugno in faccia gratuito da parte di M-I Stadio – commenta Leanza –. La società ci propone di essere presenti nell’area solo con banchi per alimenti, non più anche con banchi con il merchandising autorizzato delle squadre”. Una decisione che mette a rischio centinai di posto di lavoro legati alle 22 aziende di merchandising del Consorzio. Probabilmente, Milan e Inter puntano a vendere autonomamente le magliette e i gadget delle rispettive squadre fuori dallo stadio. Un’attività remunerativa, che già in passato i due club hanno provato a mettere in piedi, proponendo al Comune di installare nella piazza antistante lo stadio strutture fisse. Proposta bocciata.

Perché escludere il merchandising?

M-I Stadio sembra guardare già alla realizzazione del nuovo stadio nell’area, anche se ancora il Comune non ha approvato la delibera sulla vendita ai club del Meazza e dell’area limitrofa: “Ancora non c’è nessun atto che attesti la cessione dell’area alle due società – osserva Leanza –. Dunque non è cambiato nulla rispetto al precedente contratto contratto scaduto il 31 luglio. Perché allora M-I Stadio pretende di escludere le aziende di merchandising?”.

Nel caso in cui avverrà la cessione dell’area comunale a Diavolo e Biscione, si volterà pagina e gli ambulanti lo sanno: “Se Milan e Inter vorranno delle attività di vendita vicino al nuovo impianto immagino che lanceranno dei bandi per individuarle”. Ma la questione adesso è un’altra: il contratto da rinnovare tra M-I Stadio e Consorzio degli ambulanti.

Solo maglie a 100 euro?

Il consigliere comunale di FI Alessandro De Chirico si schiera con i commercianti: “Sette bancarelle di merchandising sono escluse a priori. Posso capire che si vogliano vendere i prodotti ufficiali, ma non tutti i tifosi possono permettersi di comprare una maglia da 100 euro. Il Comune si attivi per una mediazione urgente”.