LUCIA BONATESTA
Cronaca

Da studente lavoratore al sogno da magistrato

Le immagini un po’ sgranate dei primi video caricati su YouTube, la camicia nera anni 2000 e la voce...

L’ingresso del Palazzo di Giustizia di Milano dove Mattia Fiorentini è arrivato nel 2020 dopo essere stato al Tribunale di Parma

L’ingresso del Palazzo di Giustizia di Milano dove Mattia Fiorentini è arrivato nel 2020 dopo essere stato al Tribunale di Parma

Le immagini un po’ sgranate dei primi video caricati su YouTube, la camicia nera anni 2000 e la voce appassionata di un giovane che crede in quello che fa: "La legalità, prima ancora di essere un concetto giuridico, è un concetto sociale, che riceve significato all’interno delle coscienze individuali, nel tessuto sociale a mano a mano che le persone si confrontano. Non è obbedienza ossequiosa al rispetto formale della legge, ma un’adesione consapevole del valore della comunità democratica". Queste le parole di un vecchio discorso pubblico tenuto da un neo-magistrato neanche trentenne davanti alla comunità del suo paese, Solarolo. Oggi, 15 anni dopo, proprio lui è il gip che ha disposto i sei arresti della maxi-inchiesta sull’urbanistica di Milano. Classe 1981, Mattia Fiorentini per anni si è pagato gli studi lavorando come benzinaio al distributore dell’Autostrada a SolarOlo: a tempo pieno nei mesi estivi e part time durante l’anno. Nel 2000, il diploma di maturità al Liceo Scientifico di Lugo, poi nel 2005 la laurea in Giurisprudenza. Tra tirocini, praticantati e collaborazioni tra la Bassa e la Romagna Faentina, nel dicembre 2007 è diventato avvocato. Ma il suo obiettivo era da sempre un altro: la magistratura. Sogno che si è concretizzato nel 2009, con il superamento dell’esame. All’epoca, nella ‘sua’ Solarolo, il sindaco era Fabio Anconelli, che volle prima dargli un riconoscimento in consiglio comunale e poi, l’anno successivo, affidargli un incontro pubblico, da cui sono tratte le parole in apertura.

L’ex sindaco lo ricorda così: "Era un ragazzo alla mano, che aveva il sogno di diventare un magistrato di prima linea. Aveva uno spiccato senso di giustizia e una serietà che si vede in pochi giovani. All’epoca, avevamo creato il consiglio comunale dei ragazzi e, con il suo caso, volevamo mostrare ai ragazzi l’importanza dell’impegno civile. Ricordo che all’epoca il suo sogno era operare in Sicilia, in prima linea. Sono contento di vederlo impegnato in inchieste così importanti: se ha mantenuto lo stesso spirito di allora, sono sicuro che farà bene".

Da allora, di strada Fiorentini ne ha fatta. Dopo un periodo iniziale a Bologna, in prima linea c’è stato davvero, al Tribunale di Reggio Calabria. Dal 2016, poi, al Tribunale di Parma e poi, dal 2020, è approdato a Milano.

Lucia Bonatesta