NICOLA PALMA
Cronaca

Milano, prende l'urna della madre dal cimitero per portarla a casa e viene denunciata: cosa prevede la legge

Il fratello della donna non aveva mai dato il consenso ad impossessarsi delle ceneri della madre defunta. Ma l’articolo 411 del codice penale parla chiaro

Nel riquadro un'urna contenente ceneri e sullo sfondo l'ingresso del cimitero Maggiore di Milano

Nel riquadro un'urna contenente ceneri e sullo sfondo l'ingresso del cimitero Maggiore di Milano

Milano, 31 luglio 2024 – Per anni ha cercato di portarsi a casa l'urna funeraria con le ceneri della madre, facendo causa al Comune e al fratello. Quando il giudice le ha dato torto, con ulteriore conferma della sentenza da parte del Tar, ha deciso di andare al cimitero e di impossessarsi dell'urna, all'insaputa del fratello che non aveva mai dato il consenso al collocamento delle ceneri nell'appartamento della donna. La sessantenne italiana è stata denunciata a piede libero dagli agenti del commissariato Monforte Vittoria, che nei giorni scorsi hanno recuperato l'urna e l'hanno riportata al cimitero.

La battaglia legale tra i due e il furto

Prima di raccontare la storia, bisogna spiegare quali sono le norme che entrano in gioco in questi casi. La legge prevede che un familiare possa tenere in casa un'urna funeraria, a patto che tutti gli altri parenti siano d'accordo. In caso contrario, il vaso va collocato al cimitero, all'interno di loculi visitabili dai familiari.

Negli anni scorsi, i due fratelli hanno perso il padre, e in quel caso la donna ha ottenuto il consenso a tenere con sé le ceneri dell'uomo. Qualche tempo dopo, è venuta a mancare anche la madre, ma in quell'occasione il fratello si è opposto alla richiesta della donna di sistemare in casa pure i resti della mamma. Così il vaso è stato collocato al Cimitero Maggiore. 

A quel punto, la sessantenne, che chiameremo Eleonora con un nome di fantasia, ha avviato una lunga battaglia legale sia contro il fratello che contro il Comune, ma alla fine ha avuto torto. Inizialmente ha fatto finta di nulla, recandosi regolarmente al cimitero per prendersi cura dell'urna della madre e tenere in ordine il loculo che la ospita.

Il 19 luglio, però, la signora Eleonora, coinvolta nel 2019 in un'inchiesta per truffa dei carabinieri di Corsico, si è recata al Maggiore, ha preso l'urna e se l'è portata a casa. Quando il fratello ne ha avuto notizia, con tanto di immagini registrate dalle telecamere installate all'interno del cimitero, si è presentato negli uffici del commissariato di via Poma e ha raccontato in tre denunce tutta la vicenda agli agenti guidati dal dirigente Manfredi Fava; nella terza integrazione di querela, l'uomo ha riferito ai poliziotti di avere avuto informazioni sull'imminente partenza della sorella.

Cosa prevede l’articolo 411 del codice penale

Gli investigatori, d'intesa con il pm di turno Luca Gaglio, sono andati subito a casa della donna, hanno recuperato l'urna illecitamente sottratta e l'hanno indagata per la violazione dell'articolo 411 del codice penale, reato punito con la reclusione da 2 a 7 anni se consumato in una casa e con un aggravamento di ulteriori 2 anni se consumato in un cimitero.

Il codice penale prevede che "chiunque distrugge, sopprime o sottrae un cadavere, o una parte di esso, ovvero ne sottrae o disperde le ceneri, è punito con la reclusione da due a sette anni. La pena è aumentata se il fatto è commesso in cimiteri o in altri luoghi di sepoltura, di deposito o di custodia". L'urna è stata riportata al Maggiore e collocata in un loculo protetto da un allarme. Nel caso la donna dovesse riprovarci, rischierebbe un fermo immediato