
Nasce un soggetto di diritto pubblico con nuova governance e 11 consiglieri. L’assessore regionale: "Risorse certe e stabili per dare risposte concrete".
Con l’approvazione del nuovo statuto da parte della giunta regionale lombarda, il Parco agricolo Sud Milano diventa un ente autonomo. Avviato con le legge regionale 29 del 2022, si completa così il processo di revisione della governance del Parco che, da ente gestito dalla Città Metropolitana di Milano, diventa ora un soggetto di diritto pubblico, ossia una Comunità composta da sessanta Comuni e dalla Città Metropolitana, con un consiglio di gestione e un direttore a tempo pieno.
Regione Lombardia stanzierà 773mila euro all’anno, contro i 373mila erogati attualmente. "Serviva un cambio di passo per superare immobilismo e burocrazia – osserva l’assessore regionale al Territorio e ai Sistemi verdi, Gianluca Comazzi –: il Parco passa ora da quattro a nove dipendenti, ottiene risorse certe e stabili e potrà finalmente offrire risposte rapide e concrete. Una riforma nel segno dell’efficienza, della partecipazione e della tutela attiva".
Nel dettaglio, la nuova governance prevede, oltre alla Comunità, un consiglio di undici membri: tre nominati dalla Regione, tre dai comuni (tra cui il presidente), uno dal Comune di Milano, uno dalla Città Metropolitana, due dalle associazioni agricole e uno dalle associazioni ambientaliste.
"Un modello partecipativo e rappresentativo – aggiunge Comazzi – che mette davvero al centro il territorio. Il Parco Agricolo torna ad essere una priorità strategica nelle politiche regionali".
"L’auspicio è che il Parco mantenga le finalità per le quali è nato, prima fra tutte il contrasto al consumo di suolo – osserva il presidente uscente Daniele Del Ben –. Sarà fondamentale proseguire a tutelare le attività agricole, nonché i monumenti storici e le aree naturalistiche che contribuiscono ad aumentare la fruibilità del sito".
Renato Aquilani, rappresentante delle associazioni ambientaliste nell’attuale direttivo, aggiunge: "L’augurio è che nel nuovo ente confluiscano competenze tecniche e sensibilità amministrative capaci di favorire un vero rilancio. Attenzione a logistiche e data center, che potrebbero insidiare i confini del Parco".
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