Anna Giorgi
Cronaca

Omicidio Giulia Tramontano, perizia psichiatrica per Impagnatiello. Lui: “Un demone in me”. Consulente della difesa: “Scacchista in un lucido delirio”

Davanti alla Corte d'Assise di Milano, si è concluso l’esame dell’ex barman e poi sono stati sentiti i due consulenti della difesa e i consulenti degli avvocati della famiglia della vittima

Alessandro Impagnatiello e Giulia Tramontano

Alessandro Impagnatiello e Giulia Tramontano

Milano, 10 giugno 2024 – Nuova udienza, questa mattina in Tribunale a Milano, per Alessandro Impagnatiello, a processo per aver ucciso il 27 maggio 2023 la compagna Giulia Tramontano al settimo mese di gravidanza con 37 coltellate, nel loro appartamento di Senago, alle porte di Milano.

Davanti alla Corte d'Assise di Milano, oggi, si è concluso l’esame dell’imputato e poi sono stati sentiti i due consulenti della difesa (uno psichiatra e una psicologa) e i consulenti degli avvocati della famiglia Tramontano (due psichiatri). È stata una lunga udienza di discussione di perizie e, alla fine, i giudizi hanno disposto la perizia psichiatrica. I giudici si sono riservati di nominare i periti e hanno rinviato al 27 giugno per l'incarico. Intanto la famiglia della vittima è tornata a chiedere sui social una pena esemplare per l’ex barman.

14:04
Disposta la perizia psichiatrica per Impagnatiello

La Corte d'assise di Milano ha disposto la perizia psichiatrica per Alessandro Impagnatiello. La Corte si riserva sulla nomina dei periti e aggiorna l'udienza al 27 giugno per l'incarico ai periti.  La scelta dei giudici arriva 'a bruciapelo': pochi secondi prima di chiudere l'udienza iniziata con l'interrogatorio dell'imputato e finita con i consulenti della famiglia della vittima - gli psichiatri Diana Galletta e Salvatore De Feo - i quali hanno sostenuto che "Non c'è nessuna traccia di disturbo" nella personalità dell'ex barman. Nessuno dei consulenti (difesa e parte civile) hanno sondato il tema della capacità di intendere e volere al momento dei fatti, cosa che invece dovrà stabilire la perizia.

13:20
Lo psichiatra della famiglia Tramontano: "Impagnatiello era lucido"

Dopo la pausa di circa un'ora, l'udienza riprende con Diana Galletta e Salvatore De Feo, psichiatri, consulenti della famiglia Tramontano. Comincia Galletta, premettendo di non essere d’accordo con le conclusioni degli esperti della difesa: "Impagnatiello era lucido, capace di intendere e volere, e ha agito con determinazione. Se fosse stato anche solo parzialmente incapace non avrebbe potuto lucidamente gestire i suoi comportamenti dopo il delitto. Gli omicidi efferati solo in pochi casi, il 2% secondo alcuni studi sono riferibili a malati psichiatrici. E non è questo il caso. Il resto si ascrive alla "banalità del male"". 

12:34
Lo psichiatra: "Thiago era l'ostacolo più grande"

Giulia diventa la 'nemica', ma per lo psichiatra "più della compagna era il nascituro l'ostacolo più grande. Thiago era una variabile che non poteva controllare. Lui mirava a eliminare il feto, a eliminare nella scacchiera una variabile che non poteva controllare. Solo l'aborto spontaneo sarebbe stato socialmente accettabile".

11:28
Lo psichiatra: "Impagnatiello si sentiva lo scacchista che usava le pedine"

Prosegue lo psichiatra Raniero Rossetti: “Mi sono attenuto a una ricostruzione della psicopatologia di Impagnatiello basandomi sull’esperienza, i colloqui in carcere e i test”. “Secondo quanto mi dice lui, A. era la nuova arrivata concupita da tutti che è riuscito a conquistare. Un tocco di narcisismo che lui aveva. Mi ha paragonato la sua vita con la doppia relazione a una scacchiera in cui lui per un periodo è riuscito a gestire tutte le pedine e si sentiva gratificato nel tratto narcisistico. Poi "perde la partita a scacchi" nel momento in cui le due donne si incontrano e lo mettono all'angolo". Quando la compagna e l'altra donna lo smascherano "creano uno psico trauma, una ferita narcisistica in chi è innamorato di se stesso, di Giulia e di una collega conquistata".

11:02
La psicologa: "Personalità di tipo ossessivo paranoide"

Dopo le dichiarazioni spontanee di Impagnatiello, l'udienza è stata sospesa ed è ripresa con la deposizione dei consulenti di parte della difesa dell'imputato (difeso dalle avvocate Samanta Barbaglia e Giulia Geradini), lo psichiatra Raniero Rossetti e la psicologa Silvana Branciforti. È il momento dell’esame sulle condizioni di salute mentale dell’ex barman. Secondo Branciforti, “Impagnatiello ha dei tratti di personalità di tipo paranoide e ossessivo”. E poi le manie di persecuzione, “ha paura di tutti”. 

10:20
Le dichiarazioni spontanee di Impagnatiello: "Darei tutto per tornare indietro"

L’interrogatorio di Impagnatiello finisce e lui chiede di chiudere con delle dichiarazioni spontanee: “Vorrei trovare una possibilità di redenzione per cercare di restituire le briciole anche se so che nulla cambierà". "In carcere - afferma- gli educatori mi hanno detto che non posso più tornare indietro ma posso però guardare avanti, sicuramente è facile a dirsi ma difficile a farsi. Io so che non posso tornare indietro, se potessi fare qualsiasi cosa per tornare indietro in questi mesi la farei. Sto ancora tanto lavorando su me stesso. Porto avanti meccanicamente la mia esistenza più che la mia vita". "Per me oggi è come se fosse l'udienza scorsa del 27 maggio. Il 27 maggio è una data molto importante, simbolica" aggiunge in riferimento al giorno dell'omicidio avvenuto nell'appartamento della coppia a Senago, nel Milanese, il 27 maggio 2023. "Non so quale sarà il mio futuro, la mia esistenza. So solo che lo scopo della mia vita di oggi, la mia nuova vita è quello di fare qualcosa, qualsiasi cosa" anche se "non mi farà tornare indietro" nè riavere "Giulia e il bambino. Farei qualsiasi cosa per risarcire" e aggiunge che l'omicidio fa parte di una "unica fetta del mio passato così distanziato da quello che sono stato io. Era come se avessi davanti una persona che aveva il mio nome e il mio corpo".

10:17
Le accuse sul veleno: "Non ricordo, meccanismo di autodifesa"

L'accusa oppone all'imputato un'altra contraddizione riguardo il veleno, quella tra gli esami tossicologici e la versione di Impagnatiello, che ha sostenuto durante la scorsa udienza di aver somministrato solo due grani di topicida, e solo nel maggio 2023. "Io ho negato, rifiutato questa notizia appresa dalla tv. I miei avvocati chiedevano a me perché ho sempre negato, cancellato.  Col tempo, quando sono emersi i dati dagli esami, alcuni frame con dei flashback sono tornati in mente. Come queste due minuscole immagini. Ma dentro me non so spiegarmelo. Mi è stato detto che si tratta di un meccanismo di autodifesa. È come se ci fosse stata un’oscurità in me, un demone in me che non mi faceva ragionare”.

09:44
La contraddizione sulla lite con Giulia

Nuova contestazione sulle discrepanze tra la versione data da Impagnatiello e dal racconto di un urlo sentito da una vicina. "Era l'urlo di una donna affranta e arrabbiata". La pm prosegue: ma lei non ha riferito di una discussione pacifica? "La discussione è stata assolutamente pacifica. Mi disse solo: vai a quel paese". 

09:21
Impagnatiello: "In cella mimai il gesto di 37 coltellate, una cifra spaventosa"

L'accusa insiste sul numero di fendenti inferti. Come spiega la differenza tra le 3 coltellate ammesse da Impagnatiello all’inizio, l’unica ricordata durante la scorsa udienza e le 37 effettivamente sferrate? “Venni a conoscenza del numero 37 in carcere, davanti alla tv mimai il gesto di una mano per 37 volte: dissi no, c’è un errore, non che ci sia un numero corretto, sia chiaro, ma è una cifra spaventosa. Ne presi coscienza in carcere. Mimai il gesto con la mano, oggi non capisco come sia potuto accadere. Perché all’inizio abbia detto 3 e non 37 o mille? Non c’è una spiegazione”.

09:18
Imapagnatiello: "Ripresi contatto con la realtà ore dopo"

"Il contatto con la realtà l'ho ripreso ore dopo. Una parte di capiva cosa era accaduto, un'altra parte di me continuava a scontrarsi. Il primo vero contatto con la realtà il giorno dopo quando andai dai carabinieri. Ricordo che pulì tutta casa senza concentrarmi", dice Alessandro Impagnatiello rispondendo a una domanda della presidente della corte di assise, Antonella Bertoja, nel corso dell'esame. Sempre sull'omicidio la pm Alessia Menegazzo fa alcune contestazioni al 31enne. In particolare, sul presunto taglio a un dito che Giulia Tramontano si sarebbe fatta poco prima dell'omicidio che non emerge dall'autopsia: "Giulia si tagliò un dito non in forma grave e semplicemente cerco' un cerotto", ribadisce l'imputato.

09:16
La contraddizione di Impagnatiello: 500 messaggi con l'altra ragazza mentre era a Ibiza

Arriva il momento del controesame del pm Alessia Menegazzo. E comincia dalla vacanza ad Ibiza e sul distacco in quei giorni da A.: "Perché in realtà le copie forensi dicono altro. In tre giorni troviamo 500 messaggi. Foto, video e altro". E il contenuto è di natura amorosa. Impagnatiello si difende: "Mi scriveva: sei arrivato? Come stai? Io tardavo a rispondere, mi ero distanziato molto rispetto al solito. Era un rispondere a suoi 10-20 messaggi, una cosa minuscola rispetto alla quotidianità".  

 

09:14
Impagnatiello e la paura di "fare passi indietro"

La presidente Bertoja prova ad approfondire le reazioni di Giulia Tramontano ai tentennamenti di Impagnatiello sulla volontà di avere un figlio: "La prima gravidanza (da una relazione
precedente, ndr) è stata una spinta, alla seconda (con Giulia, ndr) è come se nella mia testa potessimo fare dei passi indietro: l'obiettivo di acquistare casa sarebbe saltato, l'obiettivo della mia promozione sarebbe stata messa in dubbio, come rallentare la strada che avrei voluto fare. Chiesi a Giulia di rimandare di un anno, ottenuta la promozione avrei lavorato solo in orario diurno e avremmo avuto una posizione economica migliore. Lei comprendeva in parte ma voleva oltrepassare questi problemi".

09:07
Impagnatiello: "Giulia voleva il bambino, assolutamente"

Domande della presidente Bertoja sulla gravidanza: qual era l’atteggiamento di Giulia indipendentemente da contingenze di natura familiare? Lo voleva questo bambino? “Nelle primissime settimane sicuramente”, anche se “un po’ condizionata dalle mie reazioni Giulia aveva preso in considerazione l’ipotesi di interrompere la gravidanza”. La presidente insiste: ma Giulia cosa desiderava al di là di quello che voleva lei?. Risposta: “Sì, assolutamente, Giulia lo voleva”. E svela come il nome Thiago "era uno dei probabili nomi, era tra le mie preferenze e a Giulia dispiaceva meno di altri".

08:45
Impagnatiello parla del primo figlio: "Avevo 21 anni, era come un fratellino"

Viene poi chiesto a Impagnatiello della prima paternità: "Avevo 21 anni e facevo la vita da 21enne, quando è nato era come se fosse un mio fratellino. Grazie a lui ho scalato velocemente un percorso professionale a me favorevole, volevo sempre di più per concedere al bambino. È una cosa normale per ogni genitore e sono stato molto orgoglioso quando lui mi ha chiesto di fare il rappresentante dei genitori nella sua classe".

08:40
Impagnatiello: "Tornato a Milano, ricaddi vedendo A. al lavoro"

Ma i tentativi non vanno a buon fine. Impagnatiello ammette: "Mi ero allontanato da A., ma quando tornammo a Milano, ricaddi vedendola al lavoro".

08:37
Impagnatiello: "Volevo staccarmi dall'altra ragazza"

La difesa fa una domanda su A. , la  fidanzata parallela: "No, durante la settimana a Ibiza non la sentii, le dissi l'ennesima bugia, che ero con i miei amici. Mi mandava messaggi ma non rispondevo, mi scrisse: ti lascio perdere, ci sentiamo poi. Volevo staccare, ero lontano, togliere qualcosa che mi aveva disturbato. Volevo staccarmi come tante altre volte avevo provato in passato”.​​​​​

08:32
Impagnatiello: "Volevamo trasferirci a Ibiza"

L'avvocato Barbaglia chiede del viaggio a Ibiza: "Fortunatamente io e Giulia riuscivamo a organizzare dei weekend per staccare dal lavoro. Questo lo organizziamo mesi prima e scegliamo Ibiza. Volevo trasferirmi in Spagna a vivere e decisi di intavolare questo progetto con lei. E lei era disposta a trasferirsi, l'unica mia ragione per non spostarmi da Milano era il mio altro figlio. Ipotizzammo il trasferimento perché il bambino..." qui la voce si incrina, perché parla di Thiago, "il bambino che stava arrivando era ancora piccolo. E l'altro figlio, a 12-13 anni avrebbe iniziato un primo distacco dai genitori e una prima indipendenza, avrebbe accettato meglio il trasferimento". "Ci eravamo dati uno spazio di tempo di 5 anni perché Thiago avrebbe retto meglio un trasferimento. Quella vacanza ci fece tornare con un bel progetto, quella vacanza di aveva molto uniti"

08:30
Impagnatiello: "Non volevo perdere Giulia"

Impagantiello prosegue: "Dopo aver confessato a Giulia della storia parallela lei è tornata a Napoli da sola. Al suo  ritorno a Milano ho ritrattato perché di fronte al suo allontanamento stavo male non potevo perderla lei era il mio futuro.  Volevo riprendere la nostra strada che da qualche mese era diventata tortuosa".

08:30
Impagnatiello: "Non volevo perdere Giulia"

Impagnatiello va avanti: "Dopo aver confessato a Giulia della storia parallela lei è tornata a Napoli da sola. Al suo ritorno a Milano ho ritrattato perché di fronte al suo allontanamento stavo male non potevo perderla lei era il mio futuro.  Volevo riprendere la nostra strada che da qualche mese era diventata tortuosa".

08:26
Impagnatiello: "Non sono pazzo, ero saturo di bugie"

L'udienza parte con il controesame di Alessandro Impagantillo che parla della prima confessione del tradimento a Tramontano. "Svelare a Giulia che la tradivo è stato l'ennesimo sintomo che la mia testa stava impazzendo, questo non vuol dire che sono pazzo, non penso di essere pazzo, ma che ero saturo di dire bugie". Nel suo interrogatorio, iniziato la scorsa udienza, il 31enne ex barman ripete che l'annuncio della gravidanza ha innescato "un'altalena" di emozioni e la scelta di svelare la doppia relazione è dovuto all'esasperazione: "Ero un vaso completamente saturo di bugie e menzogne e non ero abituato a dire bugie. Era come se fosse strabordato qualcosa, come se dovessi svuotarlo perché qualcosa mi mangiava dentro. Non ho spiegazioni sul perché ho confessato il tradimento, così come non so perché permettevo all'altra ragazza di vedere il mio cellulare dove c'era tutta la mia vita con Giulia".

08:21
La mamma di Giulia: "È tempo di fare giustizia"

"Il mondo già non è stato un posto giusto e all'altezza di queste due vite. In tutto questo orrore però ora è tempo che sia fatta giustizia e la giustizia in questo caso è una pena esemplare". È quanto ha scritto su Instagram Loredana Femiano, mamma di Giulia Tramontano, nel giorno della nuova udienza del processo a carico di Alessandro Impagnatiello per l'omicidio della 29enne incinta al settimo mese. "Cara Giulia - ha poi aggiunto -, non è più tempo di orrore, non è più tempo di bugie, di egoismo e di cattiveria. Chiunque ti abbia incrociato nel percorso della vita, conserva oggi un dolce ricordo che resterà un segno indelebile nella sua anima". Oggi la famiglia Tramontano non sarà in aula.

08:20
I consulenti della difesa e degli avvocati della famiglia Tramontano

Dopo il controesame di Impagnatiello, saranno sentiti i due consulenti della difesa (uno psichiatra e una psicologa) e i consulenti degli avvocati della famiglia Tramontano (due psichiatri). Sarà una lunga udienza di discussione di perizie. 

08:17
Controesame per Impagnatiello

Oggi Impagnatiello sosterrà il controesame delle sue avvocate dopo la deposizione fiume della scorsa udienza, proprio nell'anniversario dell'assassinio. Quel giorno Impagnatiello aveva confessato alcune circostanze del delitto.

08:15
Nuova udienza, Impagnatiello torna a parlare

Oggi, lunedì 10 giugno, torna a parlare davanti ai giudici della Corte d'Assise di Milano, Alessandro Impagnatiello, il 31enne ex barman, reo confesso dell'omicidio di Giulia Tramontano, la sua compagna 27enne incinta al settimo mese di gravidanza uccisa il 27 maggio del 2023 nella loro villetta di Senago, alle porte di Milano.