ANNA GIORGI
Cronaca

Omicidio Giulia Tramontano, Impagnatiello ha fatto tutto da solo: le 39 coltellate e l’aggravante della crudeltà

Delitto di Senago, si va verso il rito immediato per il barman assassino. Escluso il duplice omicidio: per la legge la morte del piccolo Thiago è procurato aborto

Alessandro Impagnatiello e Giulia Tramontano

Alessandro Impagnatiello e Giulia Tramontano

Milano – Avrebbe partorito in questi giorni Giulia Tramontano, la mamma di Thiago, uccisa a 29 anni, due mesi prima che il suo bimbo venisse alla luce, esattamente la notte del 27 maggio, dal compagno Alessandro Impagnatiello, ora a San Vittore con l’accusa di omicidio pluriaggravato.

A distanza di due mesi dall’orrendo omicidio di Senago, la Procura di Milano sta definendo il quadro delle accuse prima di chiedere il giudizio immediato. In questi giorni sarà depositata la relazione finale degli investigatori, che riassumerà gli esiti degli esami tossicologici e delle risposte ai quesiti posti al team di medici che hanno eseguito l’autopsia. Questa relazione sarà poi confrontata con il quadro delle prove raccolte per rafforzare le aggravanti, soprattutto quella della premeditazione.

Il barman trentenne ha fatto tutto da solo: ha ucciso Giulia e il bimbo che portava in grembo, poi ha tentato di bruciarne il corpo prima nella vasca da bagno e poi nel box; infine ha avvolto il cadavere nel cellophane e lo ha abbandonato tra le sterpaglie di via Monte Rosa, a settecento metri da casa.

Nessuno lo ha aiutato a disfarsi del corpo: né la mamma, mai indagata e oggi definitivamente esclusa anche dai sospetti di chi sta indagando, né il fratello. La madre ha aiutato il figlio nelle ricerche convinta di trovare Giulia viva, solo fuggita da qualche parte, non pensando di trovare un corpo, hanno spiegato gli investigatori. Esclusa, ad oggi, pare anche la pista dell’avvelenamento con topicida, di cui non ci sarebbero tracce evidenti nel corpo di Giulia.

Difficile , stando a quanto hanno detto recentemente gli inquirenti, percorrere anche la strada del duplice omicidio: Giulia e Thiago. Se da un lato, umanamente, due vite sono state stroncate, per il codice si tratta sempre e comunque di procurato aborto. L’avvocato della famiglia Tramontano, Giovanni Cacciapuoti, ha posto un quesito ai medici legali che mira ad accertare se ci sia stata dilatazione dell’utero, per la ginecologia e quindi per una parte della giurisprudenza sufficiente a predisporre il corpo della mamma al parto. Ma sembrerebbe escluso l’inizio del travaglio prima della morte, stando ai primi accertamenti.

La Procura resta però convinta che Impagnatiello volesse uccidere Giulia e che si tratti di un omicidio premeditato. Le coltellate sul corpo della 29enne sono, per l’esattezza, 39. Resta da capire se Giulia sia morta subito dopo la prima coltellata alla gola o se sia morta dopo diverse coltellate, perché questo è il discrimine per accertare l’aggravante della crudeltà che richiede un “di più” rispetto all’azione omicidiaria, cioè un elemento di accanimento “superfluo” ai fini della morte della vittima.

Mail: anna.giorgi@ilgiorno.net