
"Nel 2005 avevo prodotto un film che nessun distributore voleva, Il vento fa il suo giro. Abbiamo iniziato a cercare...
Nel 2005 avevo prodotto un film che nessun distributore voleva, Il vento fa il suo giro. Abbiamo iniziato a cercare sale con “un po’ di cuore”, ed è così che ho incontrato Antonio. Tra noi nacque subito una complicità speciale. Decise di tenere il film per una settimana, poi divennero due, poi tre… fino a trasformarsi in un piccolo fenomeno. Che ha contagiato gli altri esercenti, che è rimasto in sala per un anno intero. Il regista Giorgio Diritti ricorda così Antonio Sancassani, l’anima e il proprietario del cinema Mexico, scomparso a gennaio. Diritti è alla Mostra d’Arte Cinematografica di Venezia dov’è chiamato a ritirare proprio il “Premio Sancassani“, istituito dalla Fondazione Ente dello Spettacolo.
"Ciò che mi ha contagiato di Antonio è stata la sua voglia inesauribile di giocare e creare – continua il regista –. Simpatico, a volte brusco, ma sempre generoso, ha trasformato il Cinema Mexico in una piccola comunità: un luogo dove il pubblico si sente parte di qualcosa, dove andare al cinema è un’esperienza viva e condivisa". Nella motivazione del premio, si ricorda proprio la "tenacia di Antonio Sancassani, che con passione e coraggio ha creduto nel film Il vento fa il suo giro, trasformandolo in un caso nazionale. Una visione che si intreccia con la poetica di Giorgio Diritti, autore umanista capace di cercare sempre un dialogo autentico con lo spettatore".
"L’originalità della sua figura resterà indelebile – ricorda monsignor Davide Milani, presidente di Fondazione Ente dello Spettacolo, pensando a Sancassani –. È stato un onore per me averlo conosciuto e averlo potuto apprezzare, come è accaduto a molti che hanno condiviso con lui la passione per l’esercizio cinematografico. La sua è una testimonianza preziosa di un esercente coraggioso, capace di dare spazio e voce a un cinema indipendente e di qualità. Con questo riconoscimento vogliamo sostenere e valorizzare quei giovani autori che incontrano difficoltà a trovare una distribuzione e una sala che creda nelle loro opere. È il modo più autentico e profondo per celebrare Antonio e il suo sguardo originale e appassionato sul cinema".
Si.Ba.