
C’è chi si prepara a partire e chi invece, appena rientrato, è preso da un senso di sconforto. Ma...
C’è chi si prepara a partire e chi invece, appena rientrato, è preso da un senso di sconforto. Ma restando in città in questo fine settimana si può fare il turista e scoprire che c’è un nuovo modo di “viaggiare“. Con l’arte è possibile. Da Palazzo Reale al PAC, sono diverse le mostre da visitare, "ognuno può trovare la propria", suggerisce Marta Cereda, critica d’arte, curatrice indipendente che sta seguendo un progetto per ArtVerona. A lei chiediamo qualche suggerimento. "Partirei dal PAC - dice - con la mostra Only Want You To Love Me, la prima antologica dedicata a Lovett/Codagnone, duo di artisti formatosi nel 1995 e composto da John Lovett (Allentown, Pennsylvania, 1962) e Alessandro Codagnone (Milano, 1967 - New Jersey, 2019). Permette di calarsi nella cultura newyorkese. Poi, una chicca, la visita alla Project room che racconta la storia di cultura indipendente di Milano dagli anni Novanta ai Duemila attraverso quella della gallerista Emi Fontana. Una città che è stata all’avanguardia nella scoperta di artisti che hanno fatto la storia dell’arte e non solo in Italia". Dalla scena indipendente ci si sposta in quella più consolidata e qui un "salto alla Fondazione Prada è d’obbligo. L’artista belga Thierry De Cordier è il protagonista della mostra “NADA”. "Dieci dipinti, all’apparenza quasi monocromi, si rivelano allo sguardo solo con una visita lenta". E Palazzo Reale, il salotto dell’arte di Milano? Valerio Berruti, imperdibile, ma anche "Adrian Paci al Mudec", conclude la curatrice Cereda. Stefania Consenti