STEFANIA TOTARO
Cronaca

Omicidio tra le case di corte di via Pisa: arrestato un secondo uomo. Un terzo resta ricercato

Sesto San Giovanni. La ricostruzione degli inquirenti conferma: regolamento di conti tra bande per il controllo di una piazza di spaccio a Cologno Monzese

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Sesto San Giovanni (Milano) – Ci sono altri due indagati per l’omicidio di Youssef Saadani, il marocchino di 27 anni ucciso da un colpo di fucile che gli ha squarciato la gola, la sera del 23 ottobre in via Pisa, in un agguato commesso da una decina di persone a colpi di fucile, mazza, calci e pugni. Uno dei due, un marocchino di 32 anni, è stato rintracciato e arrestato ieri a Milano, sorpreso mentre stava spacciando. Le accuse per tutti e tre sono concorso in omicidio volontario premeditato e tentato omicidio. La morte di Saadani fu il risultato di una spedizione punitiva. Il giovane aveva scortato con altri coinquilini, anche loro rimasti feriti, un connazionale a cui era stato rapinato il telefonino con i numeri dei clienti in rubrica.

Il giovane vendeva hashish a Cologno Monzese, contendendo ai pusher rivali la piazza di spaccio, e intendeva passare anche allo spaccio di cocaina, di cui aveva comprato una partita di 50 grammi, ancora non pagata. Oltre ad Hamza H., marocchino di 32 anni fermato dai carabinieri il giorno dopo l’omicidio a Pero, gli inquirenti hanno individuato altri due connazionali presunti complici. Uno dei due risulta ancora latitante. La sorella della vittima si è rivolta a un legale per costituirsi parte civile per la tragica fine di Youssef.

Intanto emerge la ricostruzione dei fatti dall’ordinanza di custodia cautelare in carcere per Hamza H. della gip del Tribunale di Monza Francesca Bianchetti. Tutto è iniziato il 22 ottobre a Cologno Monzese, nei pressi della farmacia di via Trento, dove il marocchino A.E.H. spacciava hashish e ha subìto un’aggressione da parte di 7 connazionali "che, cogliendolo di sorpresa, lo avevano percosso con calci e pugni, rapinandogli il telefonino, i contanti e il monopattino, tentando anche di caricarlo a forza su un’auto", ma lui era riuscito a scappare. Tornato nella casa, dove è ospite di connazionali, uno di loro aveva provato a telefonare al numero del cellulare sottratto. Nessuna risposta. Ma il giorno dopo "veniva contattato da un’utenza marocchina per organizzare un incontro per quella stessa sera per restituire il maltolto".

Il rapinato chiede di venire scortato e si muovono in quattro, in moto e in auto. Tra loro anche Youssef Saadani e un altro "residenti nel stesso stabile". Gli viene indicata una posizione, che risulta essere un luogo isolato in via Pisa. A.E.H. "aveva atteso in auto con gli altri vicino a una sbarra", mentre un connazionale in moto "si allontanava per individuare la persona da incontrare, facendo ritorno subito dopo a piedi, di corsa, inseguito da alcune persone". "Nello stesso istante, dalla vegetazione circostante, emergevano più persone armate di mazze che lo aggredivano, rivoltandogli sulla testa la maglia per impedirgli di vedere" ma lui "pur violentemente percosso e udendo degli spari, riusciva a divincolarsi e fuggire a piedi", come gli altri, tutti feriti, verso le vicine abitazioni dove gli inquilini hanno chiamato i soccorsi.

"Un agguato premeditato – si legge nell’ordinanza – organizzato da un gruppo rivale per il controllo di una piazza di spaccio a Cologno Monzese, in fase espansiva, con l’aggiunta all’hashish della cocaina, di cui una partita acquistata non era stata pagata".