
Tra le razze coinvolte ci sono anche gli American Pit Bull Terrier
Milano – Il Consiglio Regionale della Lombardia ha approvato questo pomeriggio a maggioranza il progetto di legge che introduce il patentino obbligatorio per i proprietari di alcune tipologie di cani. Il provvedimento, denominato “Norme specifiche per alcune tipologie di cani a tutela del loro benessere e della pubblica incolumità”, rappresenta un cambio di paradigma nella gestione di questi animali.
Nel provvedimento si è voluto superare la vecchia distinzione tra “cani pericolosi” e “innocui”, ha spiegato Roberto Anelli della Lega, relatore del provvedimento. L’obiettivo è puntare sulla formazione e responsabilità dei proprietari piuttosto che sui divieti generalizzati.
La “save list”: 26 tipologie di cani coinvolte
La normativa introduce il concetto di “save list” (lista di cani da salvare), che comprende 26 tipologie di cani e i loro incroci. La scelta della denominazione sottolinea l’intento di proteggere questi animali da una gestione inadeguata che spesso porta ad abbandoni e cessioni, con conseguente sovraccarico dei canili.
Ecco la lista delle razze di cani interessate: Dogo Argentino, Fila Brasileiro, Tosa giapponese, American Pit Bull Terrier, Bull Terrier, American Staffordshire Terrier, Bullmastiff, Rottweiler, Cane corso, American Bulldog, Cane da pastore di Charplanina, Cane da pastore dell’Anatolia, Cane da pastore dell’Asia Centrale, Cane da pastore del Caucaso, Cane da pastore Maremmano Abruzzese, Cane da pastore Belga Malinois, Pastore Tedesco, Rafeiro do alentejo, Rhodesian Ridgeback, Tosa Inu, Bandog, Boerboel, Akita Inu, Akita Americano, Cane Lupo Cecoslovacco, Cane Lupo di Saarloos.
L’emergenza dei canili saturi
I dati raccolti dalle Agenzie di tutela della salute evidenziano una situazione critica: i canili sono saturi di queste tipologie di cani, per i quali le possibilità di ritiro da parte dei proprietari originali e di affido sono molto basse. Un problema aggravato dal fatto che meno del 2% di questi animali è iscritto ai libri genealogici dell’Ente nazionale della cinofilia italiana (Enci), ovvero possiede un pedigree certificato.
Il percorso formativo obbligatorio
La nuova normativa prevede un percorso formativo articolato in due fasi. La prima consiste in un corso teorico di almeno 10 ore per ottenere il patentino che certifica il possesso responsabile dell’animale. La seconda fase è pratica, della durata minima di 6 ore, e fornisce indicazioni sulla corretta conduzione del cane attraverso la simulazione di situazioni critiche.
Al termine del percorso, proprietario e cane dovranno sostenere un test di controllo (Cae-1) in collaborazione con l’Enci per valutare le capacità del conduttore e le caratteristiche psicofisiche dell’animale.
Cosa succede se non si supera l’esame
Chi non supera l’esame finale del corso o il cui cane non ottiene una valutazione favorevole al test Cae-1 dovrà rispettare obblighi stringenti: uso di guinzaglio e museruola al di fuori dell’ambito domestico e applicazione di misure preventive prescritte da un veterinario esperto in comportamento animale.
Il test può essere ripetuto fino a tre volte entro tre mesi. Nei casi più gravi di incapacità nella gestione, il Comune, su richiesta dell’Agenzia per la tutela della salute del territorio, può disporre il sequestro dell’animale con affido a strutture rifugio.

Divieti e obblighi per i proprietari
Il testo stabilisce chiari divieti di possesso per soggetti con precedenti penali specifici (reati contro la persona, patrimonio). Inoltre, introduce l’obbligo di stipulare un’assicurazione di responsabilità civile per danni a persone o altri animali. Un punto chiave è il divieto di riproduzione, vendita e cessione di questi animali per contrastare il fenomeno delle “cucciolate casalinghe”, come ha sottolineato il relatore Anelli.
Le eccezioni previste
Tra gli emendamenti approvati figura l’esclusione dalla normativa dei cani impiegati in attività specifiche: guardiania e accudimento del bestiame, attività venatoria e quelli utilizzati dalle forze dell’ordine.
Il voto in aula
Il provvedimento ha ottenuto il parere favorevole della maggioranza dei consiglieri, tra cui Marco Bestetti (Fratelli d’Italia), Giuseppe Licata (Forza Italia), Carmela Rozza (Partito democratico) e Onorio Rosati (Alleanza Verdi Sinistra). Contraria si è espressa Paola Pizzighini (Movimento 5 stelle), mentre Martina Sassoli (Lombardia migliore) si è astenuta. La normativa rappresenta un tentativo di bilanciare sicurezza pubblica e benessere animale, puntando sulla cultura del possesso responsab
ile piuttosto che sui divieti assoluti.