A poche ore dall’evasione di due fratelli di 16 e 17 anni dal carcere minorile Beccaria di Milano un terzo detenuto è evaso intorno alle 21. A comunicarlo è il sindacato di polizia penitenziaria Uilpa: “Siamo allo sfascio più totale. Dal Dipartimento per la Giustizia Minorile e di Comunità, anziché cercare capri espiatori, indichino soluzioni concrete, se ce l'hanno”, ha dichiarato il segretario Gennarino De Fazio.
Al momento non è chiare come il terzo minore sia scappato dall’istituto penale, ma le forze dell’ordine lo stanno cercando. La situazione al Beccaria è cronicamente in emergenza: in quattro mesi si sono verificate sei evasioni e cinque rivolte, alcune piuttosto violente.
Il dipartimento per la Giustizia Minorile e di Comunità ha effettuato un’ispezione e individuato diverse criticità e “interventi infrastrutturali da svolgersi con la massima urgenza”. Nel frattempo, a soli cinque mesi dalla sua nomina, il comandante del contingente di polizia del carcere Daniele Alborghetti sarà rimpiazzato da Raffaele Cristofaro, con cui arriverà “un’unità di sostegno agli agenti e al personale”.
La reazione dei sindacati
“Stasera una evasione dopo l'altra di ben tre detenuti dal Beccaria di Milano, in circostanze ancora da accertare, e il Dipartimento della Giustizia Minorile e di Comunità che fa? Sostituisce il comandante! Non è la prima volta che a fronte di eventi critici i vertici del Dipartimento della Giustizia Minorile e di Comunità rispondono esclusivamente con l'avvicendamento del comandante”. A dichiararlo è Daniela Caputo, segretario nazionale di Anfp DirPolPen, associazione dei dirigenti della Polizia Penitenziaria.
“Dopo l'ennesima (tripla) evasione dal minorile di Milano, istituto troppo spesso agli onori della cronaca per gravi eventi critici – spiega Caputo – ci si lava la coscienza con l'avvicendamento del comandante, lo stesso che solo qualche settimana fa si era insediato al minorile di Milano con pubblici elogi da parte di vertici politici e amministrativi. Ma non ci si interroga sulle inefficienze del sistema e sulla mancata predisposizione di adeguate misure di risposta operative e strutturali. Le recenti sospensioni e arresti di personale hanno implementato e acuito il malessere nel personale che vi presta servizio, un senso di impotenza mista a paura, che porta i poliziotti ad essere impotenti rispetto ad un sistema che non vuole reagire”.
I due fratelli evasi
I due detenuti già fuggiti sono due fratelli di origine straniera, entrambi nati a Como da genitori di nazionalità marocchina, hanno 16 e 17 anni. Uno dei due A.F., il sedicenne, era già riuscito a fuggire nello scorso giugno. Era stato rintracciato alla stazione di Garbagnate Milanese, su un treno diretto a Cadorna. Il sedicenne entrato all’istituto minorile per scontare una condanna definitiva a un anno e 5 mesi per rapina in una sala slot di Mozzate (Como).