Milano, 29 giugno 2025 – Quando la piazza tattica si trasforma in un incubo. Ne sanno qualcosa i residenti di piazza Spoleto e delle strade circostanti, come via Venini e via Martiri Oscuri, nella zona fra viale Monza e Greco, che oggi tutti chiamano NoLo (a Nord di Loreto), e che devono fare i conti con bande di giovani (maranzini e non) e le loro “notti bianche” nella piazza “tattica” ribattezzata “piazza Arcobalena”. Schiamazzi, urla, risse fino all’alba quando, per così dire, va bene. Vandalismi, lancio di sanpietrini e rifiuti abbandonati un po’ ovunque a a fare da corollario.

La reazione violenta
I residenti del circondario – i più sfortunati sono quelli che vivono nei palazzi affacciati sulla piazza pedonalizzata – sono tornati a denunciare ogi quel che succede praticamente ogni notte, soprattutto d’estate, e che sta rendendo loro la vita impossibile da anni. Il collettore di sfoghi, proteste e rassegnazione è la pagina Instagram del comitato dei residenti di NoLo. L’ultimo video in ordine di tempo risale a questa notte, a cavallo fra sabato 28 e domenica 29 giugno, quando un gruppo di ragazzi ha iniziato a lanciare delle bottiglie quando si è accorto di essere ripreso col telefonino da uno dei residenti. Che come è già accaduto altre sere si era affacciato alla finestra per chiedere di poter dormire.

Il portone sfondato
"Da anni documentiamo come l’intervento “tattico” abbia innescato una trasformazione ormai inarrestabile del nostro quartiere – spiegano dal comitato – in una zona di “movida” totalmente incontrollata e pericolosa. Questa notte, siamo stati bersaglio di lanci di bottiglie e un portone è stato sfondato, solo per aver chiesto un po’ di silenzio alle cinque di mattina a un gruppo di ragazzi che stazionava lì da ore”.

"Non possiamo più dormire”
Ancora una volta, qui come in altre “piazze tattiche” di Milano, l’impressione è di essere stati lasciati in balìa, se non addirittura in ostaggio, di bande di giovani che arrivano a reagire con violenza. “Nel quartiere non hanno più cittadinanza il diritto al sonno (di chi lavora in primis, e di tutti i residenti sopra la piazza), il diritto al verde (quel poco devastato quasi completamente), il diritto ai servizi (quanti esercizi commerciali hanno chiuso negli ultimi tre anni per fare spazio a bar e simili), il diritto al bello (i palazzi deturpati e una sporcizia dilagante) e il diritto a una vera socialità rispettosa”.
"Subiamo stress e disagio”
Un messaggio che alla fine è diretto a Palazzo Marino. “Ad oggi è sotto gli occhi di tutti la protervia ideologica di chi si ostina a non ascoltare i residenti (e costringerli a vivere queste situazioni di grave disagio e stress) pur di non ammettere che questa piazza va ripensata profondamente”. L’ultimo video-denuncia ha sollevato, com’era inevitabile, decine di reazioni fra l'indignato e il rassegnato.
“Situazione fuori controllo”
“Dicono che vogliono che le persone si godano gli spazi – denuncia “Roberto 7681” –: questa è la loro idea di godersi gli spazi? Sono cinque anni che siamo ostaggio di episodi come questo...”. “Che sta aspettando il Comune a intervenire seriamente di fronte questi fatti? – aggiunge un altro follower del gruppo social –. Dire che si è sorpassato il limite è riduttivo, veramente è una situazione allucinante”. “La piazza, dalla sua progettazione alla sua (non) gestione, è un aggregatore di disagio: casino, alcol, piscio, vomito, violenza, delinquenza, spaccio. Tutto questo prima non c’era”, rincara la dose “therealstrassiboga”.