MARIANNA VAZZANA
Cronaca

Diversi e uniti: "Nessuno deve più nascondersi"

Da Como gli amici con più orientamenti sessuali. Due “lui“ in contemporanea a Milano e a Salerno.

Alex Coniglio, Valentina Naso, Riccardo Angiulli, Ilaria Galli e Claudia Gavaglio

Alex Coniglio, Valentina Naso, Riccardo Angiulli, Ilaria Galli e Claudia Gavaglio

"Siamo qui per mostrare che ci sono tante identità, sessuali e non solo. Che noi esistiamo. Il mondo deve capirlo e nessuno deve più nascondersi". Ilaria Galli, ventisettenne di Como, è al Pride milanese con un gruppo di amici. Hanno bandiere arcobaleno disegnate sulle guance, strass sul volto e ventagli variopinti in mano, perfettamente intonati con i colori delle migliaia di persone tutt’attorno. "Sarebbe bello vedere quest’armonia anche nella quotidianità. Noi siamo fortunati ma non per tutti è così. Purtroppo la discriminazione è ancora reale, dettata dal non voler conoscere l’altro. Eppure si potrebbe andare tutti d’accordo. Io sono “ace“, si presenta. È l’abbreviazione di “asessuale”, che indica un orientamento in cui una persona non prova attrazione sessuale verso altri individui. "Attrazione zero ma amicizie tante", sorride. Accanto ha Claudia Gavaglio, di 26 anni, "lesbica". Gli altri amici sono Alex Coniglio, Valentina Naso, entrambi di 25 anni, e Riccardo Angiulli, di 28. "Noi tre siamo pansessuali", cioè possono provare attrazione verso qualcuno indipendentemente dal suo genere o dall’orientamento sessuale. Tutti sono del Comasco. Tra loro c’è chi lavora come bibliotecario, chi per un’impresa di pulizie, chi come fonico in un tribunale o come magazziniere. "Nessuno di noi subisce bullismo in ambito lavorativo, anzi siamo in ambienti molto aperti. La mia superiore mi ha dato il permesso di uscire prima, per partecipare al Pride di Lecco due settimane fa – racconta Valentina Naso –. Però non per tutti è così. Oggi manifestiamo per chi ancora deve lottare ogni giorno, anche contro battutine ed esclusioni. Non è facile vivere in un clima ostile". Lo sa bene Pasquale, trentacinquenne, che sfila al suo terzo Pride. "Io sono contabile. Purtroppo al lavoro subisco omofobia. Non fatti eclatanti ma frecciatine, che comunque feriscono. Finché ci sarà bisogno di dire che ognuno merita rispetto, che siamo tutti uguali nella diversità, dovremo organizzare i Pride". Ai più giovani lancia un messaggio: "Non siete soli". E poi un consiglio: "Anche se vi sembra che nessuno vi possa capire, parlate con le persone che vi vogliono bene. Io avevo timore di rivelare a mio padre di essere omosessuale ma lui è stato molto comprensivo mentre io mi aspettavo una reazione negativa". Il suo pensiero, in questo corteo dalla stazione Centrale all’Arco della Pace, va alla sua anima gemella che nello stesso momento sta partecipando al Pride di Salerno "perché vive in Campania. Stiamo camminando insieme, a distanza, per i diritti di tutti: ognuno merita la felicità".