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Metropolitana: «L’accordo con le banche è pronto: non c’è motivo di revocare la M4»

La presa di posizione dei costruttori: «Tutto procede secondo i piani» di Giambattista Anastasio

I lavori per la linea M4

Milano, 12 novembre 2014 - «Non vi è più alcun motivo per rinunciare alla realizzazione della linea 4 della metropolitana». Suona così la nota diramata ieri da Salini-Impregilo, l’impresa che si è aggiudicata l’appalto per la costruzione della nuova linea insieme ad Astaldi, Ansaldo Sts, AnsaldoBreda e Sirti. Una nota che arriva nel giorno in cui una delle due talpe meccaniche partite a marzo dall’aeroporto di Linate è sbucata in viale Forlanini, all’altezza dei Tre Ponti, laddove dovrà sorgere la fermata «Forlanini Fs» della blu. Una nota che, soprattutto, arriva mentre il Comune è ancora stretto tra le ragioni di due scelte opposte: proseguire con i lavori per la metropolitana 4 o stopparli e rinegoziare tutto? Diversi segnali inducono a pensare che settimana prossima, quando il sindaco e i suoi assessori torneranno a confrontarsi in merito, Palazzo Marino ufficializzerà il proseguo dei cantieri. Su questa linea sono schierati il ministro Marizio Lupi, l’assessore alla Mobilità, Pierfrancesco Maran, e la segreteria del Pd. Ma manca ancora un pronunciamento ufficiale.

I cantieri della M4Due le criticità al vaglio. Innanzitutto c’è la volontà di ridurre l’impatto dei cantieri nei quartieri dove è previsto il calaggio delle talpe. E su questo fronte i lavori sarebbero in fase avanzata. Tutt’altro che secondarie, poi, le questioni economiche e finanziarie. Il Comune teme che l’indebitamento per la nuova metropolitana (costo totale di 1,82 miliardi di euro) possa paralizzarne l’azione negli anni a venire e, in particolare, dal 2022 in avanti, quando la linea dovrà entrare in funzione. Non ultimo, non è stato ancora firmato il closing finanziario, ovvero l’accordo nel quale il pool di banche capeggiato da Bnp, Bei e Cassa Depositi Prestiti dovrà mettere nero su bianco i finanziamenti per l’opera (circa 480 milioni).

È proprio su quest’ultimo fronte che ieri Salini-Impregilo ha voluto lanciare un segnale. Forte e chiaro: «Parallelamente ai cantieri – si legge nella nota che annuncia il traguardo raggiunto da una delle due talpe – sono proseguite le attività previste per l’acquisizione del finanziamento privato, condizione essenziale per l’esecuzione dell’opera e propedeutica alla firma della convenzione di concessione. Tutte le attività fatte finora – fanno sapere da Impregilo – ci consentono di affermare che non vi è più alcun motivo ostativo che impedisca la firma del contratto di finanziamento, e quindi della convenzione, entro la fine del mese di dicembre così come previsto e necessario».

A stabilire la scadenza del 31 dicembre 2014 per il closing è stato il Cipe. Pena la revoca dei 172,2 milioni di euro stanziati dallo stesso Cipe in favore del Comune per coprire i costi extra generati dalla ritardata apertura dei cantieri. L’ostacolo maggiore per il definitivo via libera alla M4 è proprio il closing e i costruttori assicurano, ora, che l’intesa con le banche è raggiunta. Perché non si è quindi proceduto alle firme? Dalle imprese spiegano che queste saranno apposte una volta che Palazzo Marino avrà deliberato l’avanti tutta dei cantieri e, quindi, potrà essere contestualmente sottoscritta anche la convezione di concessione.

giambattista.anastasio@ilgiorno.net