MARIA RITA PARSI
Cronaca

Risse televisive. Un danno alla democrazia

Parsi È un pessimo esempio assistere al nervosismo, al modo aggressivo, accusatorio, persecutorio, irriverente fino alla calunnia, con il quale troppo...

Parsi È un pessimo esempio assistere al nervosismo, al modo aggressivo, accusatorio, persecutorio, irriverente fino alla calunnia, con il quale troppo...

Parsi È un pessimo esempio assistere al nervosismo, al modo aggressivo, accusatorio, persecutorio, irriverente fino alla calunnia, con il quale troppo...

Parsi

È un pessimo esempio assistere al nervosismo, al modo aggressivo, accusatorio, persecutorio, irriverente fino alla calunnia, con il quale troppo spesso vengono diffusi da tv e social i confronti tra i rappresentanti di opinioni e/o di partiti diversi. Ma, soprattutto, tra governo e opposizione allorquando ogni ipotesi, strategia, impresa, difficoltà, del governo in carica viene svilita, ridicolizzata, squalificata da un’opposizione, che peraltro è decisa in democrazia da chi vota, invece di obiettare e/o commentare criticamente e/o di proporre altre soluzioni per il bene comune, con umanistica, sociologica, scientifica correttezza. Infatti, ci si aspetta ben altra modalità di agire e di comunicare da persone la cui influenza è decisiva e rappresentativa avendo essi ottenuto dai cittadini la delega a poterlo fare. Ci si aspetta che le autorità siano “autorevoli” e non siano simili a improvvisati teatranti fuori e/o dentro un copione con il quale, all’occasione, vogliono suscitare il consenso, o scatenare una rissa di parole o, perfino, una lite perenne sospesa tra possibilità di scontrarsi fisicamente o arrivare , addirittura, a farlo. E, ancora, come isterici docenti, che si bacchettano a vicenda vociferando, assai peggio, di una scatenata classe di alunni delle scuole medie. E, ancora, così come avviene nelle famiglie “disfunzionali” manifestando la narcisistica necessità di alimentare uno squalificante “braccio di ferro” invece che un confronto attento, utile e risolutivo. Scrivo questo perché personalmente sono indignata e sconfortata quando le cronache virtuali di questi confronti passano attraverso i mezzi di comunicazione di massa. È necessario cambiare modalità di comunicazione se si vuole educare alla democrazia quei cittadini che vivono nella convinzione di poter sostenere e rinforzare proprio le società democratiche nelle quali, per fortuna, oggi, in Europa, viviamo. Confrontarsi, pertanto, è necessario. Ma scontrarsi con ricatto, calunnie, offese è, al contrario, utilizzare un codice di comunicazione che non può che erodere proprio le basi delle libertà sulle quali si basa la democrazia. E che proprio le democrazie tutelano e difendono.