GIULIO MOLA
Cronaca

Milan, clamorosa contestazione: un muro umano in Curva per mandare a casa la dirigenza

Non potendo esporre bandiere e striscioni, i tifosi si sono disposti sulle gradinate in modo da comporre la scritta “Go Home”. Clima pensate ma l’ad Furlani prova a rassicurare l’ambiente: “La settimana prossima sarà quella degli annunci”

La "coreografia umana" della curva Sud cotnro prorpietà e dirigenza del Milan

La "coreografia umana" della curva Sud cotnro prorpietà e dirigenza del Milan

Milano – La feroce e rumorosa contestazione nel caldo pomeriggio davanti a Casa Milan prima, la scenografica e ancor più fragorosa protesta a San Siro poi. In entrambi i casi nel mirino dei tifosi rossoneri sono finiti proprietà e dirigenza, ma pure la squadra.

Fischi, il coro "andate a lavorare" rivolto ai giocatori, ma soprattutto una coreografia particolare nella Sud. Non potendo esporre striscioni e bandiere i supporter hanno optato per una coreografia "umana": chi occupava il secondo anello blu si è disposto lungo il settore creando la scritta: "Go Home". Traduzione semplice: "Andate a casa". Poi il coro "Cardinale devi vendere, vattene..." prima dell'omaggio a Nino Benvenuti e il minuto di silenzio rispettato da tutto lo stadio. E ancora altri cori verso la dirigenza e uno che al contrario invocava il ritorno di Paolo Maldini. Come annunciato i tifosi della Sud sono rimasti al loro posto solo nella parte iniziale del match e poi dopo diciotto minuti hanno abbandonato lo stadio (con loro molti tifosi di altri supporter) al grido di "Tutti a casa, alè".

Delusi e arrabbiati. Scene non da Milan, come la stagione disastrosa che l'ad Giorgio Furlani (in tribuna con Ibrahimovic, Moncada e Scaroni vicino ad Adriano Galliani, attuale ad del Monza) nel pre-partita, ha provato ad analizzare. Con mezze ammissioni e poca sostanza, con un mea culpa solo apparente. "Tra i tifosi c'è grande rabbia e rammarico, sentimenti che abbiamo anche noi. Oggi si chiude l'annata, da domani ricominceremo subito in vista della prossima stagione". Perché si sia arrivati a questo punto, però, l'ad fa fatica a spiegarlo: "Non ci può essere una ragione sola, siamo ben lontani dalle nostre aspettative. Da domani si riparte, ci sono diverse cose da sistemare perché la prossima stagione non potrà essere come questa". E ancora, quasi a voler rassicurare il popolo rossonero: "La settimana prossima sarà quella degli annunci, abbiate solo pazienza".

Difficile però chiederne ancora alla gente che si sente tradita. E anche le rassicurazioni valgono sino ad un certo punto: "La partenza dei big? Io mi focalizzerei su cosa ci serve per rinforzarci, perché ci sono stati degli errori anche nella pianificazione della rosa. Per come siamo gestiti non saranno necessari dei sacrifici". Questo in realtà lo dirà solo il tempo, e le prossime settimane saranno importanti sotto questo punto di vista. Resta però un clima pesante e di enorme scetticismo nella tifoseria rossonera, e non solo quella dei gruppi organizzati.

Nel pomeriggio erano oltre 5mila le persone presenti nel piazzale antistante Casa Milan per l'annunciata contestazione preceduta dal comunicato della Curva Sud contro proprietà, dirigenza e calciatori. "Era difficile fare peggio di così eppure ci siete riusciti: siete riusciti a spingere il Milan in una palude di mediocrità e provincialismo, a togliere la voglia di sognare a una tifoseria che NON ha eguali nel mondo. Niente male, vero?" Poi sul piazzale, sono stati esposti due striscioni entrambi indirizzati contro la proprietà e la dirigenza. Il primo fa i nomi: "Singer, Cardinale, Furlani, Scaroni, Ibra, Moncada: andate tutti via, liberate il Milan da questa agonia”. Il secondo invece puntava il dito sulla gestione sportiva della prima e della seconda squadra: "Che sia prima squadra o Milan futuro, con voi al comando é fallimento sicuro”. Chiaro il messaggio della Curva: "Occorre rifondare seriamente. La vostra scelta più saggia sarebbe quella di vendere e farvi da parte, ma sappiamo bene che non sono operazioni che si chiudono e dall’oggi al domani. L’opzione più rapida é quella di lasciare il vostro posto al più presto a gente del mestiere, magari anche milanista. Siete riusciti a trasformare uno degli stadi più belli d’Europa in uno silenzioso, trovando clienti e turisti da spennare. Avete ucciso la passione di milione dei tifosi, avete annientato il milanismo per il fatturato".

La contestazione si è conclusa con il lancio di un altro coro che coinvolge tutti i protagonisti già criticati nel discorso davanti alla piazza: "Ibra, Furlani, Scaroni, vogliamo le dimissioni. Non servono più spiegazioni, voi dovete andarvene!"