M4, primo traguardo. Le talpe sbucano in viale Forlanini

Arrivo previsto martedì mattina. Il tratto degli scavi si conclude ai tre ponti in viale Corsica, dove passa la ferrovia di Giambattista Anastasio

Lavori per la metropolitana (archivio)

Lavori per la metropolitana (archivio)

Milano, 7 novembre 2014 - Mentre nelle stanze dei bottoni se ne stanno ancora decidendo le sorti, la linea 4 della metropolitana è pronta a tagliare il primo, significativo, traguardo della sua tormentata storia: martedì una delle tue talpe meccaniche al lavoro già dal 24 marzo scorso per scavare la galleria sotterranea dove dovranno correre i 47 treni della blu, arriverà infatti all’altezza dei tre ponti di viale Forlanini, laddove è prevista la futura fermata «Forlanini Fs» della nuova linea. L’arrivo è previsto in mattinata, tra le 10 e le 12. A quel punto il collegamento tra l’aeroporto di Linate e il già citato scalo sarà completato. Almeno nel sottosuolo. Un tunnel da 3,2 chilometri, scavato al ritmo di 15-18 metri al giorno, per sette mesi di lavori e una spesa di 120 milioni di euro. A tanto ammontano infatti i fondi già impegnati per quello che è oggi l’unico cantiere attivo della linea blu. 

Un traguardo anche simbolico: come si ricorderà, fino a pochi mesi fa si contava di inaugurare le tre stazioni che scandiranno il tracciato tra l’aeroporto di Linate e lo scalo Fs già entro il primo maggio del 2015, giorno di inizio dell’Expo. Così, però, non sarà. Perché i tempi non lo consentono. Non più. Il piano originario prevedeva che le talpe, una volta arrivate all’altezza della stazione, fossero smontate. Ma solo questa operazione richiede due mesi di tempo, si andrebbe così a gennaio. A quel punto rimarrebbero meno di quattro mesi per allestire le stazioni, collaudare binari e treni e ottenere dal ministero dei Trasporti tutte le autorizzazioni del caso per il via alle corse. Operazione impossibile: solo il pre-esercizio richiede almeno 20 giorni. Ma da qui a martedì intorno a questa certezza consolidata ci saranno da sciogliere diversi interrogativi. Anzi, uno su tutti: le talpe dovranno fermarsi all’altezza dello scalo Forlanini o potranno continuare a marciare in direzione Dateo? Il pool di costruttori capeggiato da Ansaldo, Salini-Impregilo e Astaldi, di risposte non ne ha ancora. Dal Comune non è arrivata alcuna indicazione né in un senso né nell’altro. Per ora ci si rifà all’addendum al contratto originario sottoscritto dalle stesse imprese proprio con Palazzo Marino: da martedì il 65% delle lavorazioni previste in quell’accordo sarà di fatto ultimato. Come a dire: «Patti rispettati». E lo stesso addendum prevedeva che i lavori proseguissero anche nel 2015, anche nell’anno dell’Expo, ma solo al di fuori della Cerchia dei Navigli. Nelle ultime settimane, però, il piano è tornato al vaglio dell’esecutivo di piazza Scala, ora davanti ad un bivio: andare avanti con un progetto che, coi suoi 1,82 miliardi di costo, stresserà le casse comunali o rinunciarvi per ricontrattare tutto? Questo il nodo. giambattista.anastasio@ilgiorno.net

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