M4, la Giunta vara il piano cantieri e mette in guardia i costruttori

È un comunicato stringato, quello col quale la Giunta comunale annuncia di aver approvato il piano dei cantieri per la linea 4 della metropolitana. Poco più di tre righe. Sufficienti, però, a rappresentare la complessità della quesione. Un compendio del dibattito interno all’esecutivo e delle incognite legate agli adempimenti dei privati, ovvero: costruttori e banche finanziatrici di Giambattista Anastasio

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Milano, 27 settembre 2014 - È un comunicato stringato, quello col quale la Giunta comunale annuncia di aver approvato il piano dei cantieri per la linea 4 della metropolitana. Poco più di tre righe. Sufficienti, però, a rappresentare la complessità della quesione. Un compendio del dibattito interno all’esecutivo e delle incognite legate agli adempimenti dei privati, ovvero: costruttori e banche finanziatrici. Prima di addentrarsi nella questione, è meglio ricordare in che consista il piano avallato ieri. In sintesi, i lavori per la realizzazione della nuova linea che dovrà unire l’aeroporto di Linate alla stazione ferroviaria di San Cristoforo proseguiranno anche nel 2015, anche nei mesi dell’Expo. Non ovunque, però. A causa della coincidenza col grande evento, saranno aperti solo i cantieri collocati al di fuori della Cerchia dei Bastioni. Non c’è ancora un vero e proprio cronoprogramma. Ma ci sono le linee guida dell’intervento: nei primi nove mesi del 2015, si provvederà agli scavi in superficie, quelli utili alla costruzione delle stazioni, mentre negli ultimi mesi del 2015 si attiveranno le talpe da San Cristoforo. Quelle già attive a Linate sono nei tempi: già coperta oltre la metà dei 3200 metri che separano l’aeroporto dalla stazione ferroviaria di Forlanini. La linea non potrà essere inaugurata prima del 2021-2022, possibile solo l’inaugurazione di una prima tratta nel 2018. «La delibera – si legge nella nota del Comune – stabilisce di proseguire nella verifica di fattibilità del percorso per la realizzazione della linea 4 della metropolitana». Fin qui tutto ok.

Perchè il piano possa, però, diventare operativo è necessario che il «Consorzio M4», composto dal Comune e dai costruttori, sigli l’accordo sui fondi privati con le banche finanziatrici. Un accordo da circa 500mila euro, da sottoscrivere entro il 31 dicembre 2014, pena la perdita dei 172 milioni stanziati dallo Stato per coprire i costi extra generati dalla ritardata apertura dei cantieri. Il punto è che il Consorzio non è ancora stato costituito e che i costruttori, nell’ordine, hanno accettato malvolentieri la limitazione dei cantieri nel 2015 (pur prevista nel contratto bis firmato a giugno 2013), non hanno ancora trovato l’accordo col Comune sulle riserve economiche (la distanza pare sia intorno ai 15 milioni) e, infine, sono già inadempienti perché avrebbero dovuto siglare l’intesa con le banchà lo scorso giugno. Tutti dati di fatto che complicano la corsa al closing finanziario e che, uniti al costo della linea una volta in funzione (70 milioni all’anno), hanno indotto qualche assessore, su tutti Franco D’Alfonso, ad esprimere la propria perplessità sull’opportunità di proseguire col piano prima esposto. Da qui l’avviso ai costruttori formalizzato nella delibera, votata - quindi - all’unanimità: resta «ferma e impregiudicata la facoltà (del Comune ndr) di attivare la clausola risolutiva prevista nell’articolo 4 del contratto siglato a giugno 2013».

giambattista.anastasio@ilgiorno.net

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