
Cassina de’ Pecchi, locali nell’ex Nokia andranno al miglior offerente. Proposte entro il 26 agosto, l’ipotesi di un centro medico privato. L’opposizione all’attacco: "Occasione persa, ignorate le alternative".
di Monica AutunnoCASSINA DE’ PECCHI
Asta per la vendita fissata, si parte da 353 mila euro: e il sogno della “Casa della salute“ all’interno dell’area ex Nokia tramonta definitivamente. È dunque fissata, per il 9 settembre, l’asta per l’alienazione dei locali comunali, circa 300 metri quadrati mai utilizzati ai margini dell’area dismessa oggi recuperata che, da progetti originari, avrebbe dovuto ospitare un polo sanitario pubblico per la comunità. La decisione dell’amministrazione comunale di cedere a privati, formalizzata in consiglio comunale prima dell’estate, aveva suscitato aspre polemiche. Ma la sindaca Elisa Balconi e gli amministratori comunali avevano sottolineato più volte l’assenza di alternative: "In tutti questi anni – così allora la sindaca – Asst non ha mai manifestato interesse per questo edificio, e ha invece chiarito che non è funzionale alle sue strategie e progettualità attuali. Per motivi di vario ordine bisogna uscire dall’impasse". Una prima manifestazione di interesse per i locali era stata pubblicata qualche mese fa. Ora la data. Tutti i partecipanti dovranno far pervenire le offerte di partecipazione, con l’indicazione delle generalità, all’ufficio protocollo del comune entro e non oltre le 12 del giorno 26 agosto.
L’ipotesi quella di un centro privato con ambulatori, studi specialistici, attività di consulenza o altre prestazioni del settore sociosanitario. Il ricavato della vendita, come sin dal principio chiarito, andrà a finanziare la riqualificazione di alcuni ambulatori pubblici in via Mazzini, da destinare a medici di base. In attesa dell’asta, la pausa estiva ha smorzato il dibattito. Al momento delle scelte e del voto consiliare la minoranza aveva bollato la vendita della "Casa della salute mancata" come "una grande opportunità perduta".
Contro il percorso si era scagliata in particolare la lista civica Si può: "La commissione demanio e patrimonio - così in quei giorni un comunicato - non ha mai discusso ed esaminato gli atti relativi all’alienazione di questo bene, né documenti e iter che hanno portato la giunta a prendere la decisione. Sarà chiamata solo ad esprimere un parere sul bando, senza possibilità di considerare alternative più vantaggiose per la comunità". Le altre strade percorribili. "Con un avanzo libero di bilancio di circa 900.000 euro, Cassina avrebbe potuto investire per completare direttamente i lavori. Si è scelta un’operazione, ancora una volta, a vantaggio dei privati".