MARIANNA VAZZANA
Cronaca

Le 14 angurie di Pao al Monte Stella: "Non è estate, è la ferita di Gaza"

Ha iniziato trasformando in pinguini i panettoni antisosta 25 anni fa. Un’idea che lo ha reso celebre. Ora Pao, all’anagrafe...

Ha iniziato trasformando in pinguini i panettoni antisosta 25 anni fa. Un’idea che lo ha reso celebre. Ora Pao, all’anagrafe...

Ha iniziato trasformando in pinguini i panettoni antisosta 25 anni fa. Un’idea che lo ha reso celebre. Ora Pao, all’anagrafe...

Ha iniziato trasformando in pinguini i panettoni antisosta 25 anni fa. Un’idea che lo ha reso celebre. Ora Pao, all’anagrafe Paolo Bordino, tra gli street artist milanesi più famosi, torna a dipingere sui paracarri. Lo ha fatto al Monte Stella creando una distesa di angurie antropomorfe: "Quattordici panettoni diventano corpi e facce", scrive sui suoi canali social. Sopra quei volti, un cartello dismesso è diventato bandiera con i colori della Palestina e la scritta di una frase presa dal Talmud, un testo sacro dell’ebraismo. "Chi salva una vita salva il mondo intero".

L’anguria non è casuale: verde, rossa e bianca, con i semi neri, da decenni è un simbolo politico, adottato in tutto il mondo dai sostenitori della causa palestinese. Dai tempi della “Guerra dei sei giorni“ nel 1967, quando Israele prese il controllo della Cisgiordania, di Gaza e annesse Gerusalemme Est. Vietato allora esporre la bandiera palestinese, così si aggirò il divieto mostrando al suo posto delle fette di anguria che ne richiamavano i colori.

"Il gioco – è scritto nel post dell’artista – nasconde una ferita profonda. Gaza. Il contrasto tra il nostro stile giocoso e il tema è voluto. Non vuole essere una provocazione: è un invito al dialogo, anche attraverso la citazione del Talmud. Per non abituarsi all’orrore". Insomma, "non è estate. È Gaza". Questo il messaggio racchiuso nell’attacco artistico spontaneo. Anche il punto scelto non è casuale: è in corrispondenza di via Isernia, in uno degli accessi del parco vicino al Giardino dei Giusti, uno spazio di dialogo e di educazione alla responsabilità personale che onora le donne e gli uomini che in ogni parte del mondo hanno aiutato vittime di genocidi, persecuzioni e regimi totalitari. Ogni anguria dipinta ha un’espressione diversa: di stupore, di dolore, di incredulità. E ognuna ha a sua volta, sul retro, delle piccole fette che richiamano gli stessi colori. Su Instagram, il post dell’artista sta raccogliendo like (oltre 2.300 in poche ore) e decine di commenti tra cui questo: "Bellissimo messaggio, condiviso da tanti".

Marianna Vazzana