
Elena Beccalli, rettrice dell’università Cattolica del Sacro Cuore
Dal lascito di Papa Francesco - con l’ultimo inaspettato regalo all’Università Cattolica del Sacro Cuore - all’impegno rinnovato al servizio del suo successore, Papa Leone XIV: "Possa il suo Pontificato essere segno di “una pace disarmata e disarmante“, umile e perseverante“, per riprendere la bella espressione usata dal Pontefice affacciandosi alla Loggia della Basilica di San Pietro". La rettrice Elena Beccalli ricorda entrambi a margine dell’incontro “Uscire dalla bolla: comunicazione e chiesa, oltre gli stereotipi“. Pochi giorni dopo la morte di Jorge Mario Bergoglio, aveva trovato una statuetta ad attenderla, a Casa Santa Marta, dove si era recata per l’omaggio alle spoglie del Pontefice: raffigura la Nuestra Señora de Luján ornata del tipico manto bianco e celeste.
Rettrice, un regalo inaspettato? "Il dono di Papa Francesco è stato una grandissima sorpresa e allo stesso tempo ci carica di ulteriore responsabilità nel portare avanti l’enorme eredità che ci ha lasciato e che credo richiederà molti anni per essere compresa fino in fondo e anche attuata fino in fondo. Questo dono ci dà anche grande speranza e conforto nel portare avanti una responsabilità così alta".
Com’è stato accolto dall’ateneo l’annuncio del nuovo Papa, Leone XIV? "Con grande slancio: l’ateneo dei cattolici italiani si mette al servizio di Papa Leone. Il suo invito alla pace, il suo invito alla speranza e al dialogo, il messaggio di apertura al mondo che da subito, dalla Loggia, ha messo in evidenza sono nelle corde di questo ateneo da sempre. E quindi siamo a servizio".
Un Papa matematico e filosofo riuscirà ad abbattere le barriere? "La sua è una figura di sintesi, anche in termini di discipline perché appunto il suo è un profilo che spazia dalla Matematica alla Filosofia alla Teologia, quell’interdisciplinarità di cui noi parliamo credo trovi in Papa Leone un’espressione concreta. Ma è anche un crocevia dal punto di vista geografico perché riesce a esprimere le sensibilità e le prospettive di tante parti del mondo, dagli Stati Uniti al Sud America, con l’esperienza missionaria che ha avuto, e anche le radici europee che senz’altro si porta dietro. Quindi un crocevia di discipline e di aree geografiche".
In una situazione geopolitica particolarmente complessa e ricca di turbolenze. "Assolutamente, servono sensibilità ed esperienze di questo tipo oggi, perché dobbiamo contrastare tendenze alla frammentazione che invece sono molto forti".
Lo aspettate a Milano e in Cattolica? "Lo aspettiamo a braccia aperte. Sarebbe un grande dono".
Simona Ballatore