SIMONA BALLATORE
Cronaca

L’ansia per il clima che cambia. Piogge torrenziali più temute. Superano terremoti e alluvioni

La percezione dei lombardi sui pericoli. Le trombe d’aria in regione preoccupano di più. Il 47% testimone di calamità. Per limitare i danni idrogeologici chiedono fiumi puliti e più alberi.

Le piogge torrenziali sono le calamità naturali che preoccupano di più i cittadini lombardi. Superano i terremoti, in cima alla lista delle paure degli italiani, e pure le alluvioni. A scattare la fotografia nazionale - e quella regionale - è l’Osservatorio Opinion Leader 4 Future, nato dalla collaborazione tra Gruppo Credem e Alta Scuola in Media Comunicazione e Spettacolo (Almed) dell’università Cattolica, in collaborazione con il master in “Crisis & Disaster Management” e l’istituto Bilendi. Si parte da un dato: il 47% degli abitanti della Lombardia è stato testimone di calamità naturali, con un’incidenza inferiore di 10 punti rispetto ad altre regioni. "Considerando tutte le possibili conseguenze del cambiamento climatico, quali sono gli eventi naturali che ti fanno più paura?", hanno chiesto i ricercatori (il sondaggio è stato somministrato nel mese di marzo a un campione di 500 persone rappresentativo della popolazione italiana, che potevano indicare al massimo tre risposte). Le piogge torrenziali sono indicate dal 47% della popolazione lombarda, ovvero da un 9% in più rispetto alla popolazione nazionale; seguono alluvioni e terremoti (entrambi al 45%). Al quarto posto tra i rischi percepiti ci sono le trombe d’aria (42%, anche in questo caso però con un più 9% rispetto al resto d’Italia).

Il 56% della popolazione avverte come rilevante il rischio idrogeologico (meno 2% rispetto al totale nazione). Lo step successivo è stato indagare gli interventi che potrebbero limitarlo: la pulizia dei corsi d’acqua è indicata dal 69% dei lombardi, in linea con il resto d’Italia, e la riforestazione dal 53% contro un 49% del totale nazionale. Il 58% del campione dichiara che non saprebbe come affrontare le calamità naturali e tra i sentimenti suscitati prevalgono ansia e paura (48%) seguiti da rabbia e indignazione (28%) e da un 18% di tristezza e rassegnazione. Sotto la lente anche le informazioni sul tema: solo il 4% è soddisfatto da come se ne parli, per il 38% si parla troppo poco di catastrofi naturali e delle conseguenze del riscaldamento idrogeologico, per il 45% se ne parla in maniera troppo sensazionalistica e per il 13% si crea allarmismo, senza delineare possibili soluzioni.