SIMONA BALLATORE
Cronaca

I conti delle parrocchie: "Meno firme all’8 per mille. Ma aumentano le collette"

Le offerte sfiorano i 182 milioni. Focus sugli asili cattolici, il 40% dell’offerta. Delpini: "Persone coinvolte, colgono bisogni e risultati. Investiamo sul futuro".

L’arcivescovo Mario Delpini, 73 anni presenta il bilancio 2023-2024 e ricorda lo sguardo del papà ragioniere

L’arcivescovo Mario Delpini, 73 anni presenta il bilancio 2023-2024 e ricorda lo sguardo del papà ragioniere

Aumentano del 13% le entrate e dell’8% le uscite delle parrocchie: il saldo è positivo. E a crescere sono soprattutto offerte e collette, che sfiorano i 182 milioni di euro. Quest’anno il “Bilancio di missione dell’arcidiocesi di Milano“ amplia lo sguardo alle oltre 1.100 parrocchie e ha un focus dedicato alle scuole dell’infanzia parrocchiali.

I numeri prima di tutto. Gli abitanti della Diocesi sono leggermente in aumento: passano da 5.539.708 a 5.566.667. Nel 2023 le entrate complessive delle parrocchie sono state pari a 270.277.626 euro, con un incremento di oltre 31,1 milioni di euro rispetto all’anno precedente.

I parrocchiani sono stati più generosi: in media ogni abitante della Diocesi offre in un anno 32,7 euro - l’anno scorso la media era di 29 euro - con punte che vanno dai 23,7 euro della zona 1 di Milano ai 50 euro di Lecco. "A livello italiano sappiamo che c’è una diminuzione delle firme in favore della Chiesa Cattolica per l’8x1000 – ricorda l’arcivescovo –. Il fatto che lo Stato stesso si sia inserito nella serie di possibili destinatari forse spiega questa diminuzione ed è una decisione un po’ singolare, forse anche non del tutto giusta, perché queste risorse dovrebbero essere destinate ad attività diverse da quelle proprie dello Stato". L’affondo di Delpini. "Il fatto però che aumentino le offerte per la propria parrocchia, almeno nella nostra Diocesi, e diminuiscano le firme per 8x1000 forse indica che il coinvolgimento delle persone è più efficace quando uno fa parte di una comunità, ne vede personalmente le necessità, ne vede le opere, anche se sappiamo che le stesse risorse dell’8x1000 in gran parte vengono restituite alle Diocesi".

Per quanto riguarda il sostegno ad attività e progetti sul territorio da parte della Diocesi, si confermano prevalenti gli ambiti di spesa legati alla carità ed assistenza (oltre 16,3 milioni, il 57,5% del totale dei contributi al territorio) e il sostegno delle parrocchie (più di 7 milioni); tra le altre finalità supportate vi sono il sostegno alle missioni (2,1 milioni); l’educazione, la formazione e la cultura (2,1 milioni) e l’assistenza e la formazione del clero (quasi 0,6 milioni).

Sotto la lente, le scuole parrocchiali, prevalentemente scuole d’infanzia: gli asili parrocchiali sono infatti 202 e altri 400 sono gestiti da religiosi o da cooperative o fondazioni cattoliche (con parroco presidente o parte del Cda). In Diocesi ci sono 627 scuole d’infanzia cattoliche su un totale di 1.462: oltre il 40% degli asili sono cattolici o di ispirazione cristiana. Per quanto riguarda le 202 scuole citate, dall’analisi di un campione di 111 bilanci risulta che 64 scuole sono in utile e 47 in perdita, con un saldo di gestione positivo, pari a circa 923mila euro.

Nell’incipit del bilancio, una nota biografica e lo sguardo di Delpini: "Mio papà era un ragioniere – racconta –. Era uno di quegli impiegati che usava carta e matita e qualche calcolatrice primitiva per tenere in ordine la contabilità dell’azienda". "Ma non era solo un ragioniere – prosegue –. Era padre di sei figli. A che è servito tanto lavoro e tanto risparmio? Papà e mamma hanno investito tutto quello di cui disponevano per i figli, per far studiare i figli. Si sono laureati tutti. Con questo spirito leggo il Bilancio di missione della Diocesi che dedica una attenzione particolare alle scuole di infanzia parrocchiali. Come per dire: a che cosa servono i soldi? Servono a preparare il futuro".