LAURA LANA
Cronaca

Omicidio a Bresso: Soubai ucciso da una scarica di pugni. Chi è l’assassino e la lite misteriosa

La rissa in un appartamento di via Don Vercesi è finita in tragedia: morto 44enne anni. Arrestato il 41enne che ha tentato una breve fuga prima di essere bloccato dai carabinieri. Ancora dubbi sul movente

Abdellatif Soubai, il marocchino 44enne ucciso in via Don Vercesi a Bresso da un connazionale

Abdellatif Soubai, il marocchino 44enne ucciso in via Don Vercesi a Bresso da un connazionale

Bresso – Le urla, la lite, i pugni in faccia. "Non si muove più. È a terra pieno di sangue", la chiamata del coinquilino al 118. È notte fonda quando ambulanza e carabinieri arrivano in via Don Vercesi, al civico 5. Via residenziale di poche palazzine, traversa di via Vittorio Veneto, a due passi dall’hangar dell’ex Iso Rivolta. C’è poco da fare per Abdellatif Soubai, marocchino 44enne: i sanitari non possono che constatare il decesso insieme ai militari del nucleo Radiomobile della Compagnia di Sesto San Giovanni.

I carabinieri impegnati nei rilievi in via Don Vercesi a Bresso
I carabinieri impegnati nei rilievi in via Don Vercesi a Bresso

L’allarme

La segnalazione, arrivata alla centrale, parlava di una rissa scoppiata nell’appartamento che il nordafricano condivideva in un seminterrato con altri tre connazionali: uno di loro, Badr Harnafi, 41 anni, è stato arrestato ieri con l’accusa di omicidio. Vivevano in un ex ufficio, trasformato in casa. Una stanza ricavata anche dove non c’era. Sono stati portati subito tutti in caserma già nella notte e poi ascoltati uno a uno. Dalla loro testimonianza, pare che il litigio sarebbe scaturito tra la vittima e uno degli altri residenti. Un litigio per futili motivi, secondo il racconto dei connazionali, poi degenerato con spinte, colpi in faccia e pugni. Il 44enne sarebbe così morto a seguito delle percosse ricevute, anche se le cause del decesso saranno chiarite dall’autopsia, che sarà eseguita nei prossimi giorni.

I carabinieri all'esterno della palazzina di via Don Vercesi dove è stato trovato morto il nord-africano
I carabinieri all'esterno della palazzina di via Don Vercesi dove è stato trovato morto il nord-africano

L’inchiesta

Le indagini dovranno ricostruire anche il clima vissuto tra i coinquilini, verificando se non ci fossero rugini legate a motivi economici o di altra natura. Fino al tardo pomeriggio di ieri, l’appartamento dei quattro marocchini è stato scandagliato a fondo dai carabinieri della sezione Investigazioni scientifiche: il nucleo investigativo di Milano ha effettuato i rilievi tecnici, portando via diversi sacchi e scatoloni pieni di reperti che saranno ora esaminati per definire nel dettaglio la dinamica dell’omicidio.

A mani nude

Al vaglio del medico legale anche eventuali altri motivi che hanno portato Abdellatif alla morte, oltre alla scarica di pugni. Dagli accertamenti, eseguiti ieri, è emerso che il 41enne, già noto alle forze dell’ordine per precedenti vari, avrebbe ripetutamente colpito a mani nude la vittima, lasciata poi riversa a terra, con il volto emaciato dai colpi subìti e gravi traumi riportati alla testa. Quando il più giovane dei coinquilini ha chiamato i soccorsi, il killer ha anche tentato una breve fuga a piedi prima di essere bloccato. "Non ho fatto niente, non sono stato io", avrebbe detto ai carabinieri mentre lo stavano fermando poco lontano dal condominio.

Il sindaco

Ieri il sindaco Simone Cairo per primo ha comunicato la notizia dell’omicidio dalla sua pagina Facebook. "Una preghiera per la vittima di un atto di violenza che è avvenuto a Bresso. Le indagini, che sono in corso, chiariranno la vicenda. Ora credo che sia il momento della preghiera per chi non c’è più e del ringraziamento per le forze dell’ordine prontamente attivate. Ogni ulteriore riflessione è oggi prematura"