
Mickol Lopez con il marito Daniele Marzano e i loro bambini Samuel, David e Liam
Milano – Forse trovarsi a trascorrere il compleanno in ospedale per accudire il proprio bambino dopo una caduta al parco rende l’idea di quel che è una “mamma equilibrista“: sempre pronta a tutto, maestra nell’incastrare gli impegni familiari e lavorativi, consapevole che i programmi possono saltare da un momento all’altro. "Siamo pronti all’imprevisto. Uso il plurale, perché non sono una mamma equilibrista ma “siamo“ genitori equilibristi, io e mio marito".
Mickol Lopez lo sottolinea. "Le cose possono funzionare solo se facciamo squadra" dice, includendo sé stessa, il marito Daniele Marzano – con cui ha fondato la pagina social “Guida senza patente“, seguita da quasi 120mila persone tra Facebook e Instagram – e i tre figli Samuel, David e Liam rispettivamente di 10, 7 e 4 anni.
L’imprevisto è arrivato anche ora...
"Già. Il mio bimbo più piccolo è caduto al parco ed è dovuto rimanere in ospedale sotto osservazione. Ora sappiamo che non ha niente di grave per fortuna. Sono con lui e c’è anche mio marito. Ho soffiato la candelina sulla torta dei miei 40 anni in corsia. I festeggiamenti “veri“ sono solo rimandati ma il regalo più grande è che Liam stia bene".
Come avete trovato un equilibrio per la gestione della quotidianità?
"’Guida senza patente’ è la nostra filosofia: non c’è una regola uguale per tutti, siamo “genitori spatentati“, con bimbi a bordo da crescere con amore. Paradossalmente, quando avevo un solo figlio avevo una vita più complicata rispetto a ora, che ne ho tre. Con il primo c’è stata la rivoluzione, ho acquisito competenze che prima non avevo. È come fare un master in “problem solving“".
Ha dovuto cambiare qualcosa, nella sua vita?
"Ho lasciato il posto di lavoro da dipendente (ero responsabile della comunicazione in un’azienda) e ora sono una consulente “social strategy“, aiuto cioè le persone a crescere sui social, vedendo le piattaforme come strumenti per promuovere qualcosa di buono. Questo certamente mi consente flessibilità. Ma tutto funziona perché siamo in due, a essere “equilibristi“: è la chiave di tutto, non solo per sopravvivere ma anche per vivere. Noi vogliamo goderci i momenti. Alle donne voglio dire: non fatevi ingannare, noi non dobbiamo essere multitasking".
Cioè?
"È una fregatura. Ci viene inculcata l’idea di dover essere sempre attente a più cose contemporaneamente, di non poterci fermare neppure con 39 di febbre. Dobbiamo toglierci questa idea e pensare prima di tutto al nostro benessere: io, per salvarmi, ho messo al primo posto me stessa. Perché solo se sto bene io posso pensare anche agli altri. Altro aspetto essenziale: non dobbiamo avere paura di chiedere aiuto. Ai familiari, agli amici... Fa anche bene alla persona a cui si chiede. Perché significa che è importante per noi, sul serio".