
Nel primo trimestre dell’anno, in Lombardia, sono stati denunciati 27.185 infortuni sul lavoro, di cui 37 mortali
Milano, 7 maggio 2025 – Una scia di sangue a Milano e in Lombardia, stragi quotidiane sui luoghi di lavoro. Nel primo trimestre dell’anno, in Lombardia, sono stati denunciati 27.185 infortuni sul lavoro, di cui 37 mortali. A livello nazionale, i decessi sono stati 210, in aumento rispetto allo stesso periodo del 2024.
Solo nel Milanese, secondo i dati dei sindacati, si sono già registrati sette morti. Gli ultimi a Carpiano, dove ha perso la vita l’autista 60enne Roberto Vitale, e a Milano, in zona Lambrate. Endrit Adami, originario del Kosovo, ha perso la vita a 24 anni, caduto dal ponteggio sul quale stava lavorando, al terzo piano di un condominio in via Bassini 39. “Questo ennesimo incidente sul lavoro sottolinea ancora una volta la necessità urgente di rafforzare le misure di sicurezza nei cantieri edili”, si legge in una nota dei sindacati Fillea-Cgil, Filca-Cisl e Feneal-Uil. “È inaccettabile che nel 2025 si continui a morire sul lavoro per la mancanza di adeguate protezioni e controlli”. Il segretario generale della Uil Lombardia, Enrico Vizza, spiega che “due decessi che avvengono nella stessa giornata e in due settori lavorativi differenti ci dicono solo che il lavoro non è sicuro”. Secondo Vizza “ci vogliono più ispettori, più risorse e più formazione per non veder vanificato lo sforzo che abbiamo compiuto con le nostre battaglie” per costruire dei protocolli che rischiano di rimanere solo sulla carta.
“È una strage continua. Non bastano più i minuti di silenzio e le promesse di intervento – sottolinea Vincenzo Greco della segreteria Cgil Milano -. Non basta continuare a parlare genericamente di “sicurezza”. Servono ispettori del lavoro, a Milano ce ne sono solo 20, formazione, regole e responsabilità chiare”. Flavio Cervellino, sindacalista della Filca-Cisl, sul luogo dell’incidente a Lambrate, parla di morti “inaccettabili”, che impongono un cambio di passo sulla sicurezza. Sul posto anche rappresentanti della Fillea Cgil: “Serve sicurezza, è il quinto infortunio mortale in 24 ore a livello nazionale – sottolineano i funzionari Laura Malguzzi e Stefano Ferrario –. Bisogna fermare la strage, occorre maggiore responsabilità da parte di tutta la filiera, compresi committente e appaltatore dei lavori. Per l’8 e 9 giugno abbiamo promosso 5 referendum, uno dei quali riguarda proprio la richiesta che anche appaltatore e committente siano responsabili in caso di infortunio”.
Non ha avuto scampo il muratore Endrit Adami, originario del Kosovo, che è precipitato ieri mattina alle 9.30 dal terzo piano del condominio di via Bassini 39, dove stava tinteggiando alcune logge nella facciata interna.
Il giovane, che si trovava su un rialzo, una sorta di trabattello di circa 80 centimetri, sarebbe scivolato sfondando la protezione che avrebbe dovuto impedirgli di finire nel vuoto: è caduto in cortile, dopo un volo di circa 12 metri. All’arrivo dei soccorsi del 118, dei vigili del fuoco, di Ats e della polizia locale, non c’era più nulla da fare. Era in trasferta da Rovato, nel Bresciano, per lavorare in quel cantiere milanese. Assunto a tempo indeterminato dall’azienda di edilizia Morina, aveva iniziato il lavoro in quel condominio il giorno precedente. La pm di Milano Maria Cristina Ria ha aperto un fascicolo d’inchiesta per omicidio colposo. Disporrà l’autopsia sulla salma e tutti gli accertamenti necessari per verificare le condizioni di sicurezza nel cantiere, e anche l’inquadramento contrattuale dell’operaio, il rispetto delle norme su sicurezza sul lavoro e formazione da parte dell’impresa. La seconda tragedia sul lavoro in meno di 12 ore, visto che alle 23 di lunedì, a Carpiano, a 19 chilometri da Milano, nel grande polo logistico Dhl ha perso la vita Roberto Vitale, un autista di 60 anni, morto sul colpo dopo essere stato accidentalmente investito da un tir guidato da un collega. Vitale, originario di Savona, abitava a Rozzano. “Siamo di fronte a una strage, non un’emergenza”, sottolinea il segretario della Cgil Maurizio Landini.