
Zewei Xu, il 33enne arrestato il 3 luglio dalla Polizia a Malpensa
"Siamo consapevoli che si tratta di dover soppesare interessi diversi, da un lato la privazione della libertà e dall’altro anche i rapporti diplomatici, e che ci sono stati precedenti su richieste di questo genere che non giovano alla nostra istanza, ma comunque questi precedenti non devono incidere su questo caso specifico". Lo ha spiegato l’avvocato Enrico Giarda, davanti alla quinta penale della Corte d’Appello, nel ribadire in udienza la richiesta almeno di domiciliari con braccialetto elettronico per Zewei Xu, il cinese 33enne arrestato il 3 luglio dalla Polizia a Malpensa su mandato degli Usa.
Il riferimento indiretto è al caso Uss, cioè quello dell’imprenditore figlio di un oligarca vicino a Putin che, mentre si era in attesa dell’udienza in Cassazione sul ricorso contro la consegna agli americani, riuscì a fuggire dai domiciliari, nel marzo 2023. Con tanto di intervento disciplinare del ministro Carlo Nordio sui giudici milanesi, poi assolti dal Csm. Una vicenda che, per la difesa del cinese, non può, però, pesare portando a confermare comunque la detenzione in carcere per il giovane, perché sono casi diversi.
Per i legali, infatti, il 33enne, se la Corte darà l’ok ai domiciliari, attenderà in Italia, in un appartamento preso in affitto dalla moglie, la conclusione del procedimento sull’estradizione richiesta dagli Usa. È stato arrestato su mandato americano con l’accusa di aver fatto parte di un team di hacker che avrebbe carpito informazioni anche su terapie e vaccini anti-Covid nel 2020. Xu continua a a proclamarsi innocente e sostiene ci sia stato un errore di persona.
La Procura generale ha espresso parere negativo alla richiesta di revoca della custodia cautelare e in subordine dei domiciliari, parlando di "pericolosità sociale" dell’arrestato. I giudici si sono riservati sulla decisione da prendere entro i prossimi giorni.