
L'intervento dei soccorritori non è servito a salvare la vita al pensionato di 82 anni
La morte di Gianfranco Virtuani ha rattristato l’intera comunità di San Giuliano, città dove viveva. Il pensionato di 82 anni, ancora in forma fisica invidiabile, innamorato ed esperto di montagna, l’altra mattina si trovava in Val d’Ossola insieme al figlio per affrontare una sfida che conosceva bene: la via ferrata La Miccia, sul monte Camoscio, sopra Baveno, quota mille metri, affacciato sul Lago Maggiore.
Dopo aver superato il tratto più impegnativo del percorso, l’anziano sotto gli occhi del figlio - compagno di scalata - si è improvvisamente accasciato, probabilmente colto da un malore, rimanendo sospeso alla parete solo grazie al kit di sicurezza. Poi i soccorsi, purtroppo inutili, perché gli uomini del Soccorso Alpino non hanno potuto far altro che constatare la morte di Virtuani.
La notizia della sua scomparsa ha scosso profondamente la comunità sangiulianese. "Ho letto ora, mi spiace molto per quanto accaduto – ha dichiarato il sindaco di San Giuliano Milanese, Marco Segala –. Gianfranco era una persona conosciuta e stimata, e la sua vitalità era d’esempio per molti qui in città".
Il rientro della salma è previsto nelle prossime ore. La famiglia, circondata dall’affetto di amici e conoscenti, ha chiesto riservatezza in questo momento di dolore.
L’allarme, dopo il malore del pensionato mentre saliva sulla cima, era scattato immediatamente. In pochi minuti sul posto sono arrivati i soccorritori, allertati dal figlio e da altri escursionisti presenti lungo la via. Nonostante la rapidità dell’intervento e le manovre di rianimazione, però, per Gianfranco Virtuani non c’è stato nulla da fare. Un percorso amato e temuto, la via ferrata “La Miccia“: aperta da alcuni anni, è nota agli appassionati di montagna per la sua esposizione al sole - che nel giorno in cui Virtuani stava salendo picchiava forte - e per alcuni passaggi particolarmente tecnici e verticali.
Virtuani, in buona forma fisica considerata l’età avanzata e con una lunga esperienza di montagna alle spalle, aveva già affrontato in passato percorsi simili insieme al figlio: per entrambi questa escursione in Piemonte, con vista sul lago, era diventata quasi un rituale.
Però il caldo di questi giorni, con temperature elevate anche in quota, potrebbe avere contribuito a rendere più faticosa la salita. Poi, la tragedia.
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