Fiori e omaggi per Giulia? La famiglia chiede di portarli davanti alla panchina rossa

La richiesta del Comune e della famiglia Tramontano è di non lasciarli più sul luogo del ritrovamento del corpo. Anche per segnare una svolta simbolica. I funerali la prossima settimana

La panchina rossa che ospita i fiori per Giulia Tramontano a Senago

La panchina rossa che ospita i fiori per Giulia Tramontano a Senago

Senago (Milano) - "A nome dell'amministrazione comunale e della famiglia Tramontano, invitiamo gentilmente chiunque volesse lasciare altri pensieri e mazzi di fiori per Giulia e Thiago, a non lasciarli più nel luogo di ritrovamento, davanti al box di via Monte Rosa, ma a depositarli nei pressi della panchina rossa del Parco Falcone e Borsellino di via Pacinotti angolo via Padova".

E' l'ultimo post sui social della sindaca di Senago, Magda Beretta. Il luogo dove è stato trovato il cadavere di Giulia Tramontano, la 29enne, al settimo mese di gravidanza, uccisa dal compagno Alessandro Impagnatiello, reo confesso, da giorni è diventato un santuario dove centinaia di persone portano fiori, peluche, giocattoli, biglietti, poesie, lumini. Un pellegrinaggio interminabile di gente che vuole rendere omaggio a Giulia e Thiago, il bambino che portava in grembo, ma che sta creando anche qualche problema alla viabilità. Da qui la decisione.

"Questa mattina ha sentito telefonicamente la mamma di Giulia e insieme abbiamo concordato di indicare come luogo per ricordare la giovane e il suo bambino, la panchina rossa che c'è nel parco - aggiunge il sindaco - intanto stiamo valutando se annullare gli eventi in programma nei programma nei prossimi giorni. Raccoglieremo anche biglietti, poesie e oggetti, da portare alla famiglia quando andremo a Sant'Antimo per il funerale". La cerimonia funebre si svolgerà la prossima settimana (il giorno non è ancora stato fissato), nel paese d'origine della 29enne e dove vive la famiglia.

Quel giorno, anche a Senago sarà lutto cittadino e probabilmente verrà organizzata una fiaccolata. Il Comune, infine, è già al lavoro per potenziare i servizi rivolte alle donne che subiscono maltrattamenti o violenza tra le mura domestiche, "vanno bene le panchine rosse e le lapidi, ma se vogliamo onorare la memoria di Giulia e Thiago, dobbiamo riempire di contenuti questa morte assurda - conclude la Beretta - e creare una rete di aiuto ancora più solida, con la collaborazione del nostro centro antiviolenza Hara ma anche di altre onlus impegnate sulla stessa tematica".  

è arrivato su WhatsApp

Per ricevere le notizie selezionate dalla redazione in modo semplice e sicuro