REDAZIONE MILANO

Siae, niente nuovo socio: 800 posti in bilico

"Bisogna fare presto, perché la situazione continua a peggiorare e non c’è più tempo da perdere". È un grido d’allarme...

"Bisogna fare presto, perché la situazione continua a peggiorare e non c’è più tempo da perdere". È un grido d’allarme...

"Bisogna fare presto, perché la situazione continua a peggiorare e non c’è più tempo da perdere". È un grido d’allarme...

"Bisogna fare presto, perché la situazione continua a peggiorare e non c’è più tempo da perdere". È un grido d’allarme quello che lanciano i quasi 800 dipendenti di Siae Microelettronica e delle controllate SM Optics e SM Tecno. Martedì sera è stata approvata trasversalmente dal Consiglio regionale una mozione urgente per la richiesta di salvaguardia del gruppo di via Buonarroti e dei livelli occupazionali. "Un segnale importante. Ora chiediamo a Regione e Mimit che si adoperino per una soluzione di garanzia della continuità aziendale", spiegano i promotori dell’iniziativa Michela Palestra e Luca Paladini (Patto Civico). La mozione si è resa necessaria dopo la battuta d’arresto del Governo nel rilancio della società, che fino a pochi anni fa deteneva il ruolo di leader nel settore delle telecomunicazioni. La mancata conferma dell’ingresso di un nuovo partner industriale, una società francese, nella compagine societaria così come la mancata acquisizione da parte di un altro player del ramo d’azienda di SM Optics ha infatti dato uno stop al piano di rilancio che era stato ipotizzato e che prevedeva la partecipazione anche di Invitalia e FinLombarda. Nessuna ricapitalizzazione di Siae, quindi. E stipendi ormai in ritardo cronico da mesi.

"L’ennesimo stop al percorso di rilancio di Siae pone davvero la necessità che ogni soggetto istituzionale si attivi – commenta la consigliera Palestra, prima firmataria della mozione –. Non possiamo permetterci di perdere, senza vagliare ogni soluzione possibile, una realtà così preziosa del nostro territorio. Per questo è stata fondamentale la presa di posizione del Consiglio regionale, in primis con la richiesta di convocazione del tavolo di crisi al Mimit. Ricordo infatti che parliamo di un’azienda, un asset, considerata strategica". Appello lanciato anche dall’assessore alle Attività produttive di Cologno Andrea Arosio. "Parliamo di un’industria storica, di una presenza di centinaia di ingeneri e operai altamente specializzati, di competenze che non vanno disperse ma tutelate e rafforzate. Dopo due anni di attese e trattative sindacali, serve ora un’azione incisiva, anche forte negli strumenti, da Milano fino a Roma".

Laura Lana